L’attesa è finita. martedì sera Emma Villas Siena e Monini Spoleto incroceranno le armi in Gara 1 della finale playoff per la promozione in SuperLega. Le due compagini arrivano a questo appuntamento col motore a pieni giri, entrambe hanno cominciato la stagione in sordina ma quando le partite sono diventate da “dentro o fuori” hanno letteralmente cambiato marcia annichilendo avversarie che nei gironi erano state più continue per rendimento e risultati. Tuscania, Bergamo e Santa Croce sono cadute sotto i colpi di coloro che, almeno ad inizio stagione, venivano accreditate come le più serie candidate all’atto finale e che alla resa dei conti hanno effettivamente rispettato i pronostici.
Qui Siena – Con il recente innesto del colosso olandese Van Dijk la Emma Villas ha aumentato il già ampio raggio di soluzioni offensive. Lui, Fedrizzi e Vedovotto formano una batteria di attaccanti laterali che farebbe invidia perfino ad alcuni team di SuperLega, se poi ad innescarli c’è un palleggiatore esperto e dalle mani educatissime come Fabroni il loro livello di pericolosità cresce a dismisura. Il libero Andrea Giovi, ex della Monini al pari del centrale Federico Bargi, è una garanzia in seconda linea. Al centro lo stesso Bargi, Spadavecchia e il brasiliano Melo si alternano a seconda delle esigenze tattiche con un rendimento sempre molto elevato. Il servizio è una delle armi migliori di questa squadra, Van Dijk, Fedrizzi e Fabroni sono tra i migliori interpreti della A2 in questo fondamentale.
Qui Spoleto – La Monini osservata nei playoff è una squadra votata al sacrificio e allo sforzo collettivo. Un gruppo che ha reagito ai momenti di difficoltà (le rimonte dei Lupi nei quarti e di Bergamo in semifinale) con una furia agonistica pazzesca. Una squadra “operaia” nel senso più nobile del termine, che esalta nel collettivo le indiscusse qualità dei suoi singoli. Mariano, Bertoli e Zamagni sembrano ancora più forti rispetto ai playoff della scorsa stagione, Van Berkel è salito di colpi sia in attacco che a muro, Raic è un diesel che parte piano ma si scalda con l’andare del match fino a diventare letale da ogni posizione, Corvetta è il leader che fa suonare in perfetta sincronia questa orchestra. E poi Di Renzo, chiamato in causa per sostituire un grande come Andrea Bari (in netta ripresa fisica) e già “padrone” della seconda linea, un Galliani che morde il freno pronto ad esaltarsi in attacco, i vari Costanzi, Cubito e Segoni che ripagano con gli interessi la fiducia di Monti.
Che carica il capitano – Non poteva essere che il capitano, Antonio Corvetta, a lanciare il guanto di sfida: “La serie di finale ci vede di nuovo contro una squadra che ci ha battuto entrambe le volte nella Pool A dove ha fatto meglio di noi conquistando il diritto del fattore campo. Ha acquistato da poco un giocatore di livello internazionale come Van Dijk che ha aumentato il peso in attacco per cui penso di poter dire senza falsi tatticismi che Siena parte favorita, ma la pressione può giocare brutti scherzi e noi siamo molto allenati a giocare partite come queste, a venire fuori ‘di squadra’ da situazioni complicate e a stupire forse anche noi stessi per primi. Il bello delle partite é che sono sempre tutte da giocare, non é mai scritto niente prima nonostante esista un favorito e noi andremo a Siena per la prima gara con la consapevolezza di quello che ci ha portato li, la leggerezza di non avere nessuna pressione addosso e una gran voglia di continuare a sognare”.
Ufficio stampa Monini Marconi Spoleto
Nella foto di Cristian Sordini l’esultanza in ginocchio di capitan Corvetta