Nell’arco di una stagione certe serate, quelle storte dall’inizio in cui riesce poco o nulla vanno messe in preventivo. A maggior ragione quando si è reduci da dieci vittorie consecutive e da un cammino a marce elevatissime, senza la minima possibilità di tirare il fiato.
La Caloni Agnelli incappa, per la seconda volta (in tre mesi) in una prestazione sbiadita davanti al proprio pubblico e a Santa Croce – come a Cantù lo scorso novembre – basta semplicemente sbagliare meno. Non in tutto e non sempre, come ad esempio dalla linea dei nove metri con il computo in parità 16-16, o nel terzo parziale vinto dai nostri e con la bellezza di 14 errori complessivi degli ospiti. Il resto, restando nell’aspetto numerico non mente: 41 contro 46% in attacco e 6 muri contro 10, giusto per citare due dati.
Basta qualche scambio per capire che non siamo al cospetto della solita brillante e tenace Olimpia bensì più fallosa e pasticciona: l’unica momentanea situazione di equilibrio matura a quota 16 con due ace di Dolfo, poi Elia stoppa lo schiacciatore (19-21) mentre Hage approfitta di una ricezione imperfetta per lo strappo decisivo. E’ ancora il fondamentale a tradire la Caloni Agnelli che si fa subito sorprendere anche alla ripresa tanto che con il servizio Acquarone prima piazza un ace (6-11) e poi manda in confusione i rossoblù (12-18) con Graziosi che spedisce nel match il volenteroso Cioffi in luogo di uno spento Valsecchi. Il centrale si fa apprezzare con un muro su Wagner (21-23) seguito da due punti di Hoogendoorn. Il – 1 però è tardivo e Colli non manca la chance del 2-0 biancorosso. Il coltello alla gola fa finalmente reagire l’Olimpia che trova un briciolo di fiducia da una leggera flessione di Wagner (13-10), Pierotti fa il Pierotti (straordinario per l’attacco del 15-11 e con il servizio vincente del 23-17) e il match resta vivo, seppur per qualche minuto. Il Lupi, infatti, cambiano il passo sull’8-12 del quarto parziale e il “si salvi chi può” appare idealmente in una metà campo in cui l’interruttore si è spento: il 25% in attacco contro il 46% dei toscani sancisce un ko che deve far tutto fuorché preoccupare. Il coltello ora, dalla gola delle tornare tra i denti: il prossimo ostacolo si chiama Roma, il capolinea del sogno Coppa Italia per una sete di rivincita che dovrebbe avere il pilota automatico.
Bergamo – Santa Croce 1-3 (21-25, 23-25, 25-18, 17-25)
Caloni Agnelli Bergamo: Jovanovic 2, Pierotti 10, Cargioli 9, Hoogendoorn 15, Dolfo 10, Valsecchi 2, Franzoni (L), Longo 1, Innocenti (L), Cioffi 5. N.E. Albergati, Carminati. All. Graziosi.
Kemas Lamipel Santa Croce: Acquarone 2, Colli 10, Benaglia 7, Pereira Da Silva 20, Magnani Hage 12, Elia 7, Andreini (L), Taliani (L), Ciulli 1, Zonca 4, Tamburo 1, Miscione 0. N.E. All. Totire.
ARBITRI: Pecoraro, Vecchione.
NOTE – durata set: 27′, 29′, 23′, 28′; tot: 107′.