L’Argos Volley ha salutato la stagione agonistica, come di consueto, nella splendida location dell’agriturismo “Oasi dei Sapori”, a Posta Fibreno. Lo ha fatto riunendo a cena, in un clima disteso, sereno e anche festoso, tutti gli attori principali di questo suo secondo anno di SuperLega: atleti e staff al completo della Biosì Indexa Sora, dirigenza, proprietà, media partner e gli sponsor, senza i quali questo sogno bellissimo non sarebbe possibile. Ognuno, nel corso della serata, ha rivolto un pensiero a questi mesi volati via, tra difficoltà, soddisfazioni, sudore, sorrisi e progetti futuri. I primi, come è giusto che sia, a ringraziare quanti hanno contribuito a portare avanti l’ambizioso cammino del club bianconero, e a parlare di ciò che è stato e di quel che si profila all’orizzonte, sono i patron Gino e Ivan Giannetti.
“Soddisfatto, per un uomo di sport, è una parola brutta – esordisce Gino Giannetti rispondendo alla richiesta di un bilancio della stagione da poco conclusa. Siamo comunque contenti del percorso che abbiamo fatto. Sicuramente abbiamo fatto ciò che volevamo. Avevamo studiato una tipologia di squadra, e quella è stata. Avevamo puntato su un alto indice di giovani, con un buon mix di senior. Sapevamo di poter andare in difficoltà, ma il gioco e le regole di questa SuperLega ci imponevano un percorso sul medio-lungo termine per cui, il nostro campionato, non aveva come solo obiettivo un piazzamento nei Play-Off Challenge, ma anche una crescita professionale dello staff, un aumento del nostro tifo, un incremento di presenza sociale sul nostro territorio ma anche una maturazione stessa degli atleti, italiani e stranieri, cui abbiamo dato una vetrina importante, quella della SuperLega. Tantissime persone che, quotidianamente, sono all’interno del nostro circuito, sono dei visionari, degli appassionati, persone che, a volte sì ed a volte no, ricevono rimborso per quanto speso, ma lo fanno con felicità e noi siamo consapevoli del fatto che sia l’unico modo per rendere questo sport sostenibile in un territorio con grandi soddisfazioni tecniche, sportive e sociali. Penso che, alla fine, il giusto compenso di questo tragitto sia proprio questo: essere all’interno di alcuni palcoscenici da “prime donne”, sapendo che la nostra collocazione sia quella. Missione compiuta, quindi, avendo bene in mente che si può e si deve migliorare”.
A queste parole si accoda Ivan Giannetti:
“Abbiamo provato, anche quest’anno, a dare il meglio che potevamo, combattendo, come avete visto, per il nostro ritorno a Sora. Frosinone resta comunque una piazza interessante, dove potrebbero essere anche sviluppati maggiormente alcuni processi, però a me piace pensare che quello che abbiamo costruito negli anni a Sora, è un qualcosa di eccezionale, creato anche sull’onda delle promozioni conquistate negli anni. Non dimentichiamo che siamo una delle poche società che può dire di aver vinto tutti i campionati. Ci sono società in SuperLega che non possono dirlo, seppure blasonate, quindi questo deve farci capire che abbiamo fatto qualcosa di eccezionale. Dire che noi ci siamo, nel campionato più bello e difficile al mondo, è bello! Noi, in tutti gli anni di A2, abbiamo voluto fare squadre che avrebbero potuto vincere, e ci siamo riusciti. Siamo arrivati in SuperLega. Il primo anno era una novità, ed avevamo una scusante, per il secondo anno abbiamo fatto un progetto ben definito dove la società ha puntato su una squadra giovane con delle figure che potevano dare supporto, formando quindi un collettivo che potesse far bene. Non dimentichiamo che è stato un anno dove non si retrocedeva, per cui abbiamo pensato di pianificare il nostro futuro. E’ vero, si poteva fare qualcosa in più, ma penso che il prossimo anno faremo un buon campionato. Insomma, non ci accontentiamo. Bisogna sempre aspirare a fare meglio”.
Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora
Foto: Komunicare