E’ iniziato il conto alla rovescia a Lagonegro per vedere finalmente all’opera la nuova compagine di mister Falabella. Mercoledì 22 agosto scatterà l’ora prefissata dal tecnico lagonegrese per l’avvio della prossima stagione, con il primo giorno di raduno al pala Simone. Se dal punto di vista tecnico è tutto pronto, dal punto di vista organizzativo ancora molte sono le questioni da risolvere.
La prossima infatti sarà la terza stagione di serie A per la Rinascita Lagonegro e sarà ancora la terza stagione senza una casa per i biancorossi. Conscio che ancora per un anno non ci sono certezze sul futuro di una struttura pubblica che in tanti attendono a Lagonegro , il Presidente della Rinascita Nicola Carlomagno fa il punto della situazione. “Dal punto di visto organizzativo e societario siamo pronti : abbiamo condotto un’ottima campagna acquisti. Quest’anno con la nuova formula del campionato, la competizione sarà molto dura per poter accedere alle prime 4 posizione e noi contiamo di poter dire la nostra. A breve inizieremo la preparazione ma, ahime, il nostro punto dolente resta ancora il palazzetto. Per il terzo anno ancora non abbiamo una casa, ma soprattutto non vediamo luce circa il nostro futuro.
II comune- spiega Carlomagno- ha ricevuto il finanziamento dal 2016 e ad oggi si attendono i pareri tecnici del Coni per poter poi espletare la gara di affidamento dei lavori.
Onestamente giocare a Lauria è pur sempre un problema per noi e per le squadre che ospitiamo. Seppur sia vicino e nonostante la città di Lauria ci ha messo in questi anni in condizione di poter giocare nel miglior modo possibile, ogni gara casalinga è una trasferta. La squadra per questioni logistiche si allena tutta la settimana a Lagonegro- precisa Carlomagno – poi trasferirsi a Lauria per andare a giocare in un palazzetto diverso da quello degli allenamenti non è tecnicamente molto efficace”.
Guardando poi al futuro e alla riforma del campionato, il presidente lagonegrese fa notare come “il prossimo anno in A2 ci vorranno 1000 posti, a fronte dei 600 di quest’anno. Se dovessimo rientrare nelle 12 che faranno parte della A2 il problema sarà molto serio e con i soci ne stia già incominciando a parlare. Di soluzioni possibili ce ne sono, ma tutte lontane da Lagonegro. Spostarci, anche fuori regione, potrebbe essere una soluzione ma questo ci rammaricherebbe tanto, perché vuol dire spostare un centro di interesse , sportivo nel nostro caso, che è una cassa di risonanza per la nostra città. In questi anni abbiamo sgomitato e lottato su molti importanti parquet d’Italia, facendo conoscere la nostra città e la nostra Regione. Sarebbe una grande perdita dell’intera comunità lucana”, chiosa Carlomagno che si augura che per la prossima stagione “possano arrivare oltre ai risultati sportivi anche quelli organizzativi, cioè se ci possano essere delle “mura amiche” dover poterci sentire a casa”.