Inizia da Cantù l’avventura della nuova Piacenza. Un nome prestigioso da portare sulle spalle e campioni a trascinare dietro la scrivania e in campo. Il direttore generale Hristo Zlatanov detta le regole in campo dirigenziale, Alessandro Fei farà sentire la propria voce sul terreno di gioco, con Massimo Botti (altro ex giocatore di livello assoluto) a comandare dalla panchina. Parte domenica alle 18 un campionato ricco di insidie, che i biancorossi non affrontano dalla stagione 2001-2002: 16 anni fra A1 e Superlega prima di ripartire dal secondo gradino del volley italiano. Le ambizioni non mancano, ma la società preferisce partire a fari spenti perché è necessario prima conoscere la categoria e solo dopo cercare di tornare dove Piacenza è rimasta negli ultimi tre lustri.
«Cantù è un avversario rognoso – ha spiegato alla vigilia Massimo Botti – che in precampionato ha fatto benissimo e si presenta all’avvio dell’annata in ottime condizioni. Noi stiamo bene e come tutte le formazioni siamo curiosi di testarci in un impegno ufficiale dopo un lungo periodo trascorso solamente fra sedute in palestra e amichevoli».
Probabile che il tecnico presenti, almeno al fischio d’avvio degli arbitri Rachela Pristerà e Roberto Pozzi, la stessa formazione degli ultimi appuntamenti, con Paris in regia, Fei opposto, Copelli e De Biasi (o Canella, reduce da un problema muscolare) al centro, gli stranieri Yudin e Klobucar schiacciatori e Fanuli libero.
«Sappiamo che attorno al nome di Piacenza si creerà una grande attenzione – conclude Botti – ma per noi questo dovrà essere uno stimolo e non un peso».