Si è concluso con la vittoria di Atlantide – selezione di serie C e giovani della seria A allenata da Alessandro Bergoli – il Primo Torneo Brescia, voluto da Roberto Zambonardi per promuovere il processo di integrazione della disabilità negli sport di squadra e svoltosi nel fine settimana (27 e 28 gennaio) al palazzetto Paolo Molinari di Caionvico, grazie al contributo di Regione Lombardia.
Il quadrangolare, primo torneo internazionale che segna la nascita della Nazionale Under 21 sordi, ha visto la vittoria di Atlantide, che ha battuto 2-0 (25-12; 25-22) proprio gli azzurrini, per l’occasione allenati da Zambonardi. Al terzo posto gli atleti del Mazowiecki Klub Warszawa (Polonia) che hanno avuto ragione in due set della selezione Lodovico Pavoni di Brescia (27-25 e 26-24). Nelle semifinali di sabato, Atlantide ha superato la squadra di Varsavia con un netto 2-0, mentre la Nazionale Sordi ha avuto la meglio della selezione Pavoni al termine di tre set combattuti.
Ad accompagnare la neonata Nazionale Under 21 c’erano Massimiliano Bucca, consigliere Federale FSSI, e Marco Sabbatini, Direttore Tecnico della Nazionale maschile under e senior.
“Questi ragazzi giocano tutti in campionati Fipav e si sono incontrati come Nazionale FSSI per la prima volta in occasione di questo torneo, ottimo per rodare i meccanismi in vista dell’Europeo che giocheranno a Palermo a giugno – spiega il consigliere Bucca, che porta il saluto del presidente nazionale Guido Zanecchia e il suo grazie ad Atlantide con l’augurio che questa sia la prima pagina di una lunga storia -. Ben vengano i tornei come questo: dimostrano che i ragazzi hanno solo bisogno di opportunità, che siano o meno disabili. L’emarginazione che può derivare da una disabilità, scompare nello sport, perché lo sport, se c’è il piacere per il gioco, è uno strumento potente, è motivante per qualsiasi giovane”.
Marco Sabbatini, prima giocatore di tante Olimpiadi e Campionati del Mondo e dal 2013 Direttore Tecnico della Nazionale Sordi, conferma: “La Under 21 maschile nasce qui, grazie ad Atlantide e a questo Torneo. Sono contento di quel che hanno fatto i ragazzi in campo. La pallavolo per sordi è poco rappresentata: sono solo tre le squadre tesserate nel maschile e quattro nel femminile.. La nostra Federazione ha bisogno di visibilità: molti atleti sordi non sanno che esistiamo e che per crescere, abbiamo bisogno di loro”.
Le premiazioni sono state fatte da Franco Pedrali, presidente della Fondazione Rubino, che ha ricordato come proprio a Brescia nacque nel 1956 la prima squadra di volley di sordi, che nel 1957 avrebbe partecipato, come Nazionale Italiana, alle sue prime Olimpiadi a Milano, sotto la guida di Beppe Nava.
Entusiasta coach Zambonardi: “Il Torneo mi ha dato un’opportunità unica. In questo week end come tecnico degli azzurri U21, ho imparato quanto è importante rallentare, parlare con calma e in modo chiaro (tutti i ragazzi giocavano senza impianti acustici). In campo ho visto tanta collaborazione tra gli atleti, ho visto il piacere di ascoltare e di giocare, buttando il cuore oltre l’ostacolo: di fronte aveva squadre forti, ma questa Nazionale, fatta da tanti giovanissimi con ruoli e tecnica ancora da sviluppare, ha giocato con la marcia in più dell’entusiasmo”.