A caldo, dopo l’ultima partita persa 3-0 al Parini contro la Sigma Aversa, Coach Luciano Cominetti traccia un primo bilancio del campionato appena concluso: “La stagione appena finita è stata estremamente positiva, perché il Presidente Ambrogio Molteni ha deciso di cambiare molto all’interno della squadra. Abbiamo ringiovanito di parecchio la rosa, siamo una delle formazioni più giovani della Serie A2 dopo il Club Italia, e questo fa capire il risultato che abbiamo ottenuto. Sicuramente spiace il calare durante la stagione, ma dobbiamo dire che i giocatori che hanno portato avanti la squadra sono stati 6-7. Non dimentichiamo, inoltre, che abbiamo ragazzi nati nel 1997 al palleggio (Mirko Baratti, ndr), al centro (Alessandro Frattini, ndr) e in banda (Roberto Cominetti, ndr). Il nostro opposto Caio è del 1996. Abbiamo fatto una buona stagione. Adesso godiamoci quello che abbiamo fatto e poi vedremo per il futuro”.
A mente fredda, il Coach approfondisce il discorso: “Sono tornato dopo 7 anni a Cantù, che sento essere la mia seconda casa, e ho trovato una società ancora più forte rispetto a quella che avevo lasciato ai tempi della Serie B, partendo principalmente dallo staff. I veterani che ho avuto mi hanno dato una grandissima mano, sono stati eccezionali sia sotto il profilo umano che sotto quello pallavolistico. Ho sempre avuto Job (Gabriele Robbiati, ndr) come avversario, allenandolo l’ho scoperto essere un ottimo trascinatore. Si è creata una bellissima alchimia con i più giovani. Io adoro allenare i giovani, ma questo non vuol dire che i veterani non abbiano fatto un gran lavoro lungo tutta la stagione. L’obiettivo della stagione era raggiungere la Pool B. Forse avremmo potuto raggiungere qualcosa in più, ma abbiamo tirato tanto la corda, e siamo arrivati alla fine con le riserve al lumicino. Penso che i nostri tifosi, che ci hanno voluto bene fino all’ultima partita in casa non bella, e che ci hanno sempre dimostrato il loro affetto, possano dire di aver visto in campo giocatori che hanno sempre dato il massimo dall’inizio alla fine. Tutto quello che è stato dato ci ha portato a consumare completamente le energie”.