Alexander nasce in Ucraina nel 1969 e fin da piccolo, dopo una breve parentesi con la palla a spicchi, si innamora della pallavolo. Inizia a giocare in una scuola sportiva della città di Kremenchug, nella regione ucraina della Poltava, agli inizi degli anni ’80.
La struttura fisica, unita al talento e alla passione, lo portano ad esordire nello Shakter Donetsk, dove trascorre i primi anni di carriera. È Modena poi a portarlo nella massima serie italiana. Si tratta dell’inizio di una brillante carriera che vede Alexander vestire diverse maglie a spasso per lo “Stivale”. Nel 1996 la gioia più grande, con la vittoria del campionato in maglia Sisley Treviso. “L’anno dello scudetto è stato fantastico – ha dichiarato il campione ucraino – tuttavia ogni stagione è stata indimenticabile, quando pratichi uno sport con così tanta passione non puoi che goderti ogni attimo. Per me è stato anche soddisfacente risolvere le situazioni di difficoltà che nascono durante certe annate, anche questo aspetto mi ha dato grosse gioie”.
Dopo la gloriosa annata di Treviso una breve parentesi brasiliana all’Olimpikus Campinas, poi due capitali, prima Roma e Atene poi. Il centrale ucraino, però, ha ancora fame e torna in Italia vestendo le maglie di Padova, Milano, Falconara e Verona. Proprio con gli scaligeri corona una lunga e importante carriera, conquistando sia campionato che coppa di Serie A2, mentre in Germania, l’anno successivo, vince la Serie A con il Friedrichshafen. Chiude in B1 a Forlì dopo oltre vent’anni sui campi di pallavolo, due partecipazioni ai mondiali e un’olimpiade. “Una carriera così lunga dove ho calcato diversi palcoscenici mi ha lasciato qualcosa di indimenticabile – continua l’ucraino – potermi confrontare con diversi atleti a livello internazionale è stato unico, così come affrontare i giocatori italiani, praticamente imbattibili in quel periodo”.
Una passione per la pallavolo travolgente, dunque, quella che caratterizza Alexander, passione che lo ha tenuto legato a questo mondo anche dopo l’addio ai campi. Il passaggio sulla panchina è stato praticamente scontato e adesso Alexander è un punto di riferimento tra gli staff delle giovanili del Consorzio Vero Volley. E così come stupiva in campo, ora lo fa anche fuori…
Quest’estate il coach ucraino si è reso protagonista di un fatto unico, per il gesto in sé e ciò che rappresenta. Shadchin ha compiuto un viaggio a ritroso, ha riavvolto il nastro della sua vita tornando laddove tutto era iniziato. Nella città che lo ha visto crescere, prima di arrivare in Italia per la sua seconda vita da pallavolista.
Un viaggio che, da solo, potrebbe rappresentare poco per il Consorzio. Alexander ha voluto però portare con sé delle magliette del Vero Volley da consegnare ai giovani pallavolisti di Kremenchung. Unendo così il suo passato al presente della realtà monzese. Un legame racchiuso e sancito da un piccolo ma significativo gesto. “Ho vissuto in Italia per gran parte della mia vita – ha concluso Alexander – e mi sento anche italiano, tuttavia mi ha fatto molto piacere poter tornare in Ucraina e consegnare le magliette del Vero Volley alla scuola di pallavolo di Kremenchung dove sono cresciuto”.
“Un episodio bellissimo – ha sottolineato Valentina Centenero, responsabile del settore giovanile del Consorzio – Alexander lavora con noi da tempo, è un bravissimo allenatore e siamo contenti che si sia reso protagonista di questo gesto, rappresenta pienamente lo spirito della nostra realtà”.