2018 CEV Champions League Final Four
Battaglia epica, la Cucine Lube cede la Champions League ai padroni di casa dello Zenit Kazan ai vantaggi del tie break. Sir Colussi Sicoma Perugia è terza
Battaglia epica, la Cucine Lube cede la Champions League ai padroni di casa dello Zenit Kazan ai vantaggi del tie break. Sir Colussi Sicoma Perugia è terza
2018 CEV Champions League Final Four
Finale
Cucine Lube Civitanova – Zenit Kazan 2-3 (27-29, 25-18, 25-23, 23-25, 15-17)
3° posto
Zaksa Kedzierzyn-Kozle – Sir Colussi Sicoma Perugia 2-3 (25-17, 27-29, 25-19, 23-25, 7-15)
Cucine Lube Civitanova – Zenit Kazan 2-3 (27-29, 25-18, 25-23, 23-25, 15-17) – Cucine Lube Civitanova: Juantorena 8, Sander 15, Christenson 3, Stankovic 19, Sokolov 29, Cester 6, Grebennikov (L), Storani (L), Kovar 2, Zhukouski 0. N.E. Casadei, Milan, Marchisio, Candellaro. All. Medei. Zenit Kazan: Butko 2, Anderson 11, Samoylenko 5, Mikhailov 24, Leon 33, Volvich 9, Krotkov (L), Verbov (L), Panteleymonenko 0, Alekseev 0, Gutsalyuk 1. N.E. Kononov, Alekno, Yudin. All. Alekno. ARBITRI: Gerothodoros, Collados. NOTE – durata set: 36′, 27′, 30′, 29′, 26′; tot: 148′.
Il sogno europeo della Cucine Lube Civitanova svanisce sull’ultimo gradino della strada che porta alla conquista della Champions League. Nella finalissima che ha assegnato il titolo continentale a Kazan, in Russia, i biancorossi di Giampaolo Medei sfoderano una prestazione superlativa ma vengono sconfitti dai padroni di casa dello Zenit in cinque combattutissimi set (27-29, 25-18, 25-23, 23-25, 15-17) e poco meno di tre ore di gioco, mettendosi dunque al collo la medaglia d’argento dopo aver realmente accarezzato la vittoria. Prima conducendo 2-1 nel computo dei set e 16-13 nel quarto parziale, poi non riuscendo a capitalizzare un match-ball sul 14-13 del quinto decisivo parziale. Per la corazzata Zenit Kazan allenata da Vladimir Alekno (l’italiano Tomaso Totolo il suo vice) si tratta della quarta vittoria consecutiva della Champions League mentre i cucinieri, alla sesta partecipazione consecutiva ad una Final Four della massima competizione europea per club, è la prima medaglia d’argento dopo l’oro del 2002 arrivato ad Opole, in Polonia, i due quarti posti del 2007 (Mosca) e 2009 (Praga), ed i due bronzi consecutivi conquistati rispettivamente nel 2016 a Cracovia e nel 2017 a Roma.
Questa finale della Champions League fa anche calare ufficialmente il sipario sulla stagione 2017/2018 della Cucine Lube Civitanova, la prima con il figliol prodigo Giampaolo Medei al timone nel ruolo di primo allenatore. Una stagione comunque esaltante dato che nonostante lo zero nella casella dei trofei conquistati, ha visto capitan Stankovic e compagni scendere in campo per l’atto conclusivo in tutte le competizioni in cui sono stati protagonisti: in ordine rigorosamente cronologico Del Monte®Supercoppa, Mondiale per Club, Del Monte® Coppa Italia, SuperLega UnipolSai e Champions League.
Medei conferma il sestetto della semifinale, con Sander in posto 4 in diagonale con Juantorena, e capitan Stankovic al centro con Cester. E’ buonissimo l’approccio alla partita dei cucinieri, che attaccano col 58% di efficacia contro il 59% dei russi, e tengono testa all’avversario riuscendo a ricucire ogni tentativo di fuga dei padroni di casa con l’efficacia del muro (5). Due quelli vincenti di Stankovic, e due per Sokolov (il più cercato da Christenson:per lui 7 punti) che ferma Leon scrivendo il momentaneo 19 pari dopo il secondo break dei russi. Utilizza anche Kovar in prima linea la Lube nel tiratissimo finale, che li vede conquistare due palle-set senza però riuscire a capitalizzarle. E’ allora Kazan, che sfodera un Volvich praticamente infermabile (100% di efficacia su 6 primi tempi) a chiudere alla sua terza occasione, sul 29-27, con un ace di Leon su Juantorena.
Gara in equilibrio anche nel secondo set, con la Cucine Lube Civitanova che continua d attaccare con buonissime percentuali (62% contro 33%, Sokolov altri 6 punti col 67% di efficacia sulle schiacciate) trova anche il break sul 17-15 grazie ad un attacco sparato fuori da Anderson. E’ la fuga decisiva: i biancorossi allungano infatti sul +4 con un fallo di invasione avversario (19-16) ed un successivo ace di Christenson (21-17), quindi legittimano la vittoria con un contrattacco vincente di Kovar, utilizzato nuovamente in prima linea per Sander (23-18), e due muri consecutivi su Leon, che fissano il 25-18.
Il terzo set è un monologo della squadra di Medei, che domina a muro con Stankovic (blocco su Mikhailov per il 10-16, poi su Anderson per il 17-12), e allunga fino al 18-13 che arriva con un attacco vincente di Juantorena. La reazione dei russi, che inseriscono Gutsalyuk al centro per Samoylenko, arriva dalla linea dei nove metri prima con Leon, che firma due ace di fila portando i suoi sul 19-21, poi con Anderson che trova l’ace del 24-23 annullando il primo set-ball ai biancorossi. Che alla seconda occasione, nonostante una gran difesa di Leon che aveva regalato allo Zenit la possibilità di contrattaccare, chiudono 25-23 con Stankovic, autore di un parziale strepitoso (70% in attacco e 2 muri, 6 punti per lui).
Nel quarto set i biancorossi trovano il break sul 14-12 con un ace di Osmany Juantorena, poi allungano a +3 con un attacco di prima intenzione di Sander (16-13), bravo a capitalizzare al massimo la ricezione lunga dei russi. Che però si riscattano immediatamente, prima con un ace di Mikhailov (16-15), poi con il muro di Samoylenko su Juantorena che scrive la parità a quota 18. Lo Zenit mette per la prima volta il muso davanti grazie ad un ace di Samoylenko, che arriva con l’aiuto del nastro firmando il 21-22. E nel testa a testa finale, trova la zampata vincente sul turno al servizio di Mikhailov, con i contrattacchi di Leon (6 punti, 75%) che scrive il 25-23 finale, rimandando l’assegnazione del trofeo al tie break.
Che vede i biancorossi condurre 11-7 dopo un attacco out di Anderson, ma farsi riprendere sull’11-11 con uno strepitoso turno al servizio del palleggiatore russo Butko. La Cucine Lube Civitanova, come detto in apertura, si guadagna anche un match-ball sul 14-13, ma non riesce a chiudere la gara. Ce la fa invece Kazan, alla seconda opportunità, con un ace del solito Leon, autore di ben 33 punti, con 59% di efficacia in attacco.
Zaksa Kedzierzyn-Kozle – Sir Colussi Sicoma Perugia 2-3 (25-17, 27-29, 25-19, 23-25, 7-15) – Zaksa Kedzierzyn-Kozle: Toniutti 0, Deroo 21, Wiśniewski 11, Torres 22, Szymura 18, Bieniek 8, Banach (L), Zatorski (L), Jungiewicz 0, Semeniuk 0. N.E. Maziarz, Buszek, Rejno, Falaschi. All. Gardini. Sir Colussi Sicoma Perugia: De Cecco 3, Zaytsev 8, Podrascanin 8, Atanasijevic 24, Russell 15, Anzani 13, Colaci (L), Cesarini (L), Shaw 1, Berger 2, Ricci 0, Siirila 0. N.E. Della lunga, Andrić. All. Bernardi. ARBITRI: Rodriguez jativa, Adler. NOTE – durata set: 23′, 35′, 25′, 29′, 13′; tot: 125′.
Con buona pace di Andrea Gardini e del suo Zaksa, autori tra l’altro di una prestazione di ottimo livello, per i Block Devils arriva la degna conclusione di una stagione irripetibile, con il “triplete” Supecoppa-Coppa Italia-Scudetto, e il bronzo europeo. La Sir Colussi Sicoma Perugia sconfigge al tie break i polacchi del Kedzierziyn-Kozle nella finale per il terzo posto della Champions League, chiude la propria stagione con l’ennesima vittoria e conquista un bronzo europeo che, sommato ai tre ori italiani, porta a quattro il numero delle medaglie di un anno storico. Il match di oggi alla Basket Hall di Kazan (quasi quattromila gli spettatori presenti) ha ancora una volta portato in luce il carattere e la voglia di vincere di questa fantastica squadra e del proprio allenatore. La giornata da un punto di vista tecnico non era certamente quella della miglior Perugia, ma il cuore di questo gruppo ha saputo ancora capovolgere tutto fino alla festa finale dei ragazzi in campo e dei quaranta Sirmaniaci sugli spalti. Si potrebbe parlare dei 24 punti di Atanasijevic, dei 5 muri vincenti di un super Anzani, di Podrascanin, Russell, Zaytsev e di un Colaci ancora una volta decisivo in seconda linea. E poi di Berger, Shaw, Ricci e tutti gli altri. E di Bernardi condottiero fiero e trascinante, e del suo staff.
Consueti sette al via per Bernardi. L’avvio migliore è decisamente dello Zaksa con Perugia che fatica in attacco (5-1). Ace di Bieniek e +5 per i polacchi (7-2). Torres mantiene inalterate le distanze (10-5). Ancora un ace, stavolta di Szymura (13-7). Continua la serie dello schiacciatore polacco (15-7). Due di Russell (attacco ed ace) accorciano (16-10). Altro break per i Block Devils con Zaytsev, poi errore di Wisniewski (17-13). Il muro di Torres fa ripartire lo Zaksa (20-14). Perugia è troppo discontinua ed i polacchi scappano di nuovo (22-14). La pipe di Deroo porta lo Zaksa al set point (24-16). L’errore al servizio di Atanasijevic chiude un set sempre in mano agli avversari (25-17).
Si scuotono i Block Devils nelle fasi iniziali del secondo set con il muro di Anzani (1-3). Grande alzata di De Cecco in bagher e gran palla di Zaytsev in attacco (2-4). Sempre +2 Sir Colussi Sicoma grazie alla diagonale stretta di Atanasijevic (6-8), poi ancora l’opposto serbo a bersaglio nell’azione successiva (6-9). Fuori l’attacco di Wisniewski (9-13). Torres dimezza le distanze (13-15), poi Szymura riporta le due squadre a contatto (14-15). Russell va a segno da posto quattro e tiene un break di vantaggio, poi Zaytsev colpisce in contrattacco per il +3 Perugia (16-19). Due di Torres e lo Zaksa è di nuovo lì (18-19). Deroo pareggia i conti (20-20). Szymura manda avanti lo Zaksa (23-22). Fuori Atanasijevic, sono due set point per i polacchi (24-22). Fuori il servizio di Torres (24-23). Entra Shaw per Russell a muro e proprio il regista americano (in attacco!) manda il set ai vantaggi (24-24). In rete il servizio di Podrascanin (25-24). Impatta Anzani (25-25). Bieniek in primo tempo (26-25), ma poi tira out dai nove metri (26-26). In rete anche la battuta di Russell (27-26). Atanasijevic dalla seconda linea (27-27). Il muro dello Zar! (27-28). Out Deroo, Perugia torna in partita (27-29).
Si riparte ancora all’insegna del grande equilibrio con Russell che piazza l’attacco del 4-4. Lo Zaksa piazza il break con Deroo (8-6). Fuori Russell, poi ace di Torres (11-7). Ancora a segno Torres dai nove metri (13-7). Perugia perde nuovamente in continuità ed i polacchi volano a +7 (16-9). I Block Devils non riescono a scalfire la ricezione avversaria (20-13). Torres dà ai suoi il set point (24-18). Chiude ancora l’opposto portoricano (25-19).
È il muro di Anzani ad aprire il quarto set (0-2). Lo Zaksa trova la parità con il muro (5-5). Atanasijevic carica i Block Devils (6-8). Il muro di Podrascanin (6-9). Fuori il primo tempo di Anzani (8-9). Lo stesso Anzani mette a terra il primo tempo del 12-14. I polacchi piazzano un break di tre punti e sorpassano (17-16). Atanasijevic tiene viva Perugia con due attacchi di fila (19-20). La pipe di Russell va a terra (22-23). Contrattacco vincente di Atanasijevic e due set point per Perugia (22-24). Deroo annulla il primo (23-24). Il muro di Podrascanin porta il match al tie break (23-25).
Primo break per Perugia con Anzani a muro (1-3). La pipe di Russell tiene il vantaggio, poi De Cecco di prima intenzione (3-6). Fuori Deroo (3-7). È vincente la seconda linea di Atanasijevic (4-8). Cade l’attacco di Russell, poi super muro di Anzani (6-11). Ace di Podrascanin (6-12). Fuori Szymura (6-13). Il muro del neo entrato Berger porta Perugia al match point (6-14). La medaglia di bronzo arriva con l’errore di Szymura (7-15).
MIGLIORI GIOCATORI
Migliori schiacciatori: Osmany Juantorena (Cucine Lube Civitanova), Wilfredo Leon (Zenit Kazan)
Migliori centrali: Marko Podrascanin (Sir Colussi Sicoma Perugia), Dragan Stankovic (Cucine Lube Civitanova)
Miglior palleggiatore: Alexander Butko (Zenit Kazan)
Miglior opposto: Tsvetan Sokolov (Cucine Lube Civitanova)
Miglior libero: Jenia Grebennikov (Cucine Lube Civitanova)
MVP: Maxim Mikhailov (Zenit Kazan)
ALBO D’ORO
COPPA CAMPIONI
(la Coppa Campioni diventa Champions League dal 2000/01)
1960 CSKA Mosca (URSS)
1960/61 Rapid Bucarest (ROM)
1961/62 CSKA Mosca (URSS)
1962/63 Rapid Bucarest (ROM)
1963/64 SC Leipzig (GDR)
1964/65 Rapid Bucarest (ROM)
1965/66 Dinamo Bucarest (ROM)
1966/67 Dinamo Bucarest (ROM)
1967/68 Spartak Brno (CEC)
1968/69 CSKA Sofia (BUL)
1969/70 Burevestnik Alma Ata (URSS)
1970/71 Burevestnik Alma Ata (URSS)
1971/72 Zetor Zbroyovka Brno (CEC)
1972/73 CSKA Mosca (URSS)
1973/74 CSKA Mosca (URSS)
1974/75 CSKA Mosca (URSS)
1975/76 Dukla Liberec (CEC)
1976/77 CSKA Mosca (URSS)
1977/78 Plomien Milowice (POL)
1978/79 Stella Rossa Bratislava (CEC)
1979/80 Klippan CUS Torino
1980/81 Dinamo Bucarest (ROM)
1981/82 CSKA Mosca (URSS)
1982/83 CSKA Mosca (URSS)
1983/84 Santal Parma
1984/85 Santal Parma
1985/86 CSKA Mosca (URSS)
1986/87 CSKA Mosca (URSS)
1987/88 CSKA Mosca (URSS)
1988/89 CSKA Mosca (URSS)
1989/90 Philips Modena
1990/91 CSKA Mosca (C.S.I.)
1991/92 Il Messaggero Ravenna
1992/93 Il Messaggero Ravenna
1993/94 Edilcuoghi Ravenna
1994/95 Sisley Treviso
1995/96 Las Daytona Modena
1996/97 Las Daytona Modena
1997/98 Casa Modena Unibon
1998/99 Sisley Treviso
1999/00 Sisley Treviso
ALBO D’ORO CHAMPIONS LEAGUE
2000/01 Paris Volley (FRA)
2001/02 Lube Macerata
2002/03 Lokomotiv Belgorod (RUS)
2003/04 Lokomotiv Belgorod (RUS)
2004/05 Tours (FRA)
2005/06 Sisley Treviso
2006/07 VfB Friedrichshafen (GER)
2007/08 Dinamo Kazan (RUS)
2008/09 Trentino Volley
2009/10 Trentino BetClic
2010/11 Trentino BetClic
2011/12 Zenit Kazan (RUS)
2012/13 Lokomotiv Novosibirsk (RUS)
2013/14 Belogorie Belgorod (RUS)
2014/15 Zenit Kazan (RUS)
2015/16 Zenit Kazan (RUS)
2016/17 Zenit Kazan (RUS)
2017/18 Zenit Kazan (RUS)