E’ stato un torneo di altissimo livello, il memorial “Nonno Gino” e, come da tradizione, ha portato a Sora tanti campioni. La Biosì Indexa, assieme alla Taiwan Excellence Latina, alla Emma Villas Siena e alla Caloni Agnelli Bergamo, ha somministrato al folto pubblico presente tante belle pillole di sport, mettendo in luce la qualità di tutti i suoi gioielli che hanno ben figurato al cospetto di tanti atleti di esperienza, tra cui ex autorevoli, che hanno segnato la storia bianconera, determinando il cammino che la portò in SuperLega a maggio del 2015. Tra questi, in primis, l’ex capitano bianconero Marco Fabroni, ora accasato a Siena, che commenta così la due giorni di volley:
“Questo era un ottimo test per noi perché capita poche volte di confrontarsi con una squadra di SuperLega, quindi bisogna sfruttare al meglio ogni possibilità. Purtroppo siamo arrivati a Sora con qualche acciacco di troppo, con l’opposto fermo da quando abbiamo iniziato la preparazione. Siamo partiti senza Fedrizzi, che si è strappato l’addominale, quindi ci siamo ritrovati con due uomini in meno, e non è stato facile. Nonostante le due sconfitte credo sia stata una buona prova. Da ex, mi sento di dire che è sempre bello tornare qui; abbiamo fatto due grandissime annate e ho ottimi ricordi”.
Sempre dalla Emma Villas, giunge il pensiero del tecnico Bruno Bagnoli, lo scorso anno alla guida dell’Argos nella sua prima stagione di A1:
“Ho visto che Sora ha un po’ di problemi fisici e l’assenza contemporanea di Rosso e di Breuning si fa sentire. Sono riusciti a compensare giocando con la regola dell’Under, facendo scendere in campo Mauti per tre rotazioni al posto di Lucarelli e questo gli ha consentito di gestire la metà dei cambiopalla con una ricezione abbastanza buona. Devo dire che sono ragazzi giovani e sicuramente molto interessanti, che hanno un ampio margine di crescita. Per noi questo è stato un quadrangolare molto importante. Abbiamo giocato cinque set di grande livello, mentre solo un paio al di sotto delle nostre possibilità. Se devo fare una valutazione specifica su questo livello di gioco, sicuramente posso dire che è stato un torneo utile”.
Dal fronte toscano, si aggiunge un altro ex, l’opposto Cesare Gradi che ricorda l’anno trascorso a Sora:
“Tornare qui, seppure da avversario, è comunque un’emozione bellissima perché sono stato con addosso i colori bianconeri ed ho lasciato qui a Sora molti affetti e tante belle persone. Fa un bell’effetto entrare nuovamente in questo palazzetto e vedere il tifo sorano, sempre caloroso, stringere la mano a tanti volti a me conosciuti ed essere sempre accolto con benevolenza”.
Non solo Siena raccoglie però giocatori passati in terra lirense, ma anche la Caloni Agnelli Bergamo, che si affida al braccio pesante della promozione volsca, Sioerd Hoogendoorn:
“Tornare a Sora per me è stato come tornare a casa – spiega l’attaccante olandese. Ho giocato il mio primo anno in Italia qui, abbiamo fatto una bella stagione e vinto i Play-off per andare in SuperLega, quindi mi sento in famiglia. I tifosi sono spettacolari e le persone gentilissime, è stato veramente molto bello per me ed è davvero un peccato che Sora abbia giocato qui per l’ultima volta e che ora debba andare a Frosinone. Questo penso sia stato un torneo di alto livello, che ha visto scendere in campo quattro squadre competitive. Credo che Latina sia un po’ più forte delle altre, quindi è giusto che abbia alzato il trofeo. Noi siamo molto contenti di essere stati invitati qui, è stata veramente una gran bella iniziativa “.
Per le interviste sul weekend pallavolistico, chiude quella autorevole del “big” Cristian Savani, bronzo a Londra 2012, MVP del “Nonno Gino”:
“Sono molto contento di questo riconoscimento e, in generale, del tasso tecnico delle gare disputate in questo weekend. Noi del Latina avevamo bisogno di giocare e di vedere a che livello siamo arrivati. Ci siamo scontrati con due squadre che iniziano il campionato tra poco, e che quindi sono già in ritmo partita, a differenza nostra, visto che la SuperLega inizia un pochino più tardi. Dobbiamo ancora mettere a posto tante cose ma questo era un modo per provare in fase agonistica ciò che abbiamo fatto fino ad oggi in allenamento”.
Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora
Foto: Komunicare