Mario Sasso si è dimesso dall’incarico di Direttore Sportivo nel VBC Mondovì. Dopo tanti anni passati in palestra, lo storico dirigente monregalese ha infatti deciso che è giunto il momento di “staccare la spina” e godersi il meritato riposo.
“Mi sono avvicinato alla pallavolo nel 1967 – racconta Sasso -, costituendo la società VBC Mondovì al maschile. Due anni dopo, nel 1969, abbiamo aperto al femminile. Dico ‘abbiamo’, perché non ero solo: la passione che ardeva in me era condivisa allo stesso modo da Aldo Bovolo. Insieme ci siamo lanciati nell’avventura, costruendo una piccola squadretta con la quale ci sfidavamo tra di noi, entrambi insegnanti di educazione fisica. Sono passati 50 anni, un tempo lunghissimo. E dopo tutto questo tempo vedi le cose diversamente: o riesci a trovare gli stessi stimoli degli esordi, oppure diventa tutto più complicato. Quasi un peso. Non fa parte della mia cultura, sportiva ed umana. Lascio senza ripensamenti, credo che mezzo secolo insieme rappresenti quasi un record nel mondo sportivo”.
Mario Sasso non si è mai risparmiato: “Ho sempre dato tutto me stesso, credendo nel lavoro che portavo avanti. A Mondovì, ma non solo. Ho ottenuto risultati egregi, grazie ad un entusiasmo sportivo mai domo. A 72 anni e dopo 50 di carriera, oltre qualche acciacco fisico, sento affievoliti questi stimoli. Ritengo sia giunto il momento di tirare le somme e godermi un po’ di tranquillità”.
Quelli che Sasso definisce “risultati egregi” sono in realtà trionfi personali e l’intera pallavolo italiana lo ringrazia: “Credo di avere dato molto a questo sport, che però mi ha ricambiato con gli interessi”. Il curriculum di Mario è stellare, traguardi che pochi colleghi possono vantare: 11 campionati di categoria vinti, 7 titoli italiani a livello giovanile e non, una prestigiosa affermazione nel Trofeo delle Regioni. Ma anche, e soprattutto, tante “scoperte” in ambito giovanile: ventotto, tra ragazzi e ragazze da lui allenati, hanno raggiunto la Nazionale juniores. “In Superlega giocano ancora dei miei allievi: Coscione, Sottile, ma potrei citarne molti altri”. Mario Sasso lascia lanciando un messaggio a coloro che si avvicinano al difficile mestiere di allenatore, oltre che agli stessi giocatori: “Se ti impegni al massimo, alla fine raccogli. Mai bruciare le tappe: ho sempre diffidato da quelli che definisco ‘ i falsi campioni’. Personalmente credo di essere stato in una condizione privilegiata: ho seminato parecchio, raccogliendo frutti splendidi”.
“La società intende ringraziare di cuore Mario Sasso per quanto ha fatto per la pallavolo piemontese”. A parlare è il presidente del VBC Giancarlo Augustoni, che sottolinea: “Sono stato un allievo di Mario e non riuscirò mai a ringraziarlo abbastanza per ciò che ha rappresentato e continuerà a rappresentare per me. Dire Sasso a Mondovì è quasi come evocare una figura mitologica. Con i suoi consigli e la capacità tecnica ha forgiato centinaia di ragazzini che, grazie a lui, si sono avvicinati alla pallavolo. Sono certo che continuerà a starci vicino e, quando ne avrò bisogno, sarà pronto a fornirmi un consiglio tecnico. La decisione di “staccare” con la pallavolo attiva non significa che si allontanerà da quello che è sempre stato e continuerà ad essere il suo mondo. Lo aspettiamo fin dalla prima giornata di campionato, al PalaManera, in tribuna d’onore”.
Nella foto: Mario Sasso insieme con Paolo Tofoli ed un tifoso durante la partita contro Siena al PalaManera