Il Consiglio di Amministrazione, i dirigenti e tutto il Porto Robur Costa si stringono attorno alla famiglia di Giancarlo Bondi, porgendo le più sentite condoglianze. Con la scomparsa di Giancarlo il mondo del volley ravennate, ma anche nazionale, perde una delle sue figure più autorevoli. “Giancarlo – ricorda il presidente Luca Casadio – è stato uno dei più grandi talenti espressi dalla pallavolo a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, ma allo stesso tempo era un giocatore molto moderno. Con la sua scomparsa viene a mancare un pezzo di storia del volley ravennate e sono vicino ai suoi familiari”.
Classe ’45, nato a Ravenna, il percorso sportivo di Bondi è cominciato all’inizio degli anni Sessanta con la maglia della Robur, nelle cui fila vinse numerosi titoli a titolo giovanile. Nel ’65 si trasferì a Firenze, nella Ruini, per poi tornare a Ravenna due anni dopo. Terminata la stagione, dal ’68 ha vestito per tre campionati la maglia della Baby Brummel Ancona, per infine ritornare a Firenze, dove nell’annata 1972-73 ha vinto lo scudetto. Si ritirò presto dalla carriera sportiva per dedicarsi allo studio, ricoprendo in seguito il ruolo di dirigente nelle Farmacie comunali di Ravenna.
Bondi ha giocato anche nella nazionale azzurra, facendo l’esordio nel ’63 (il 18 settembre a Bologna, Italia-Jugoslavia 0-3) e totalizzando ben 31 presenze. “Giancarlo – ricorda Paolo Morgagni – era assieme a Mattioli e Meldolesi uno dei tre fenomeni della Robur a inizio anni Sessanta e con loro vinse molto a livello giovanile. Era un ragazzo eccezionale come Mattioli, e con lui si trasferì presto a Firenze, dove si è tolto grandi soddisfazioni”.
Ufficio stampa Porto Robur Costa – Vincenzo Benini