Il Consiglio di Amministrazione, i dirigenti e tutto il Porto Robur Costa si stringono attorno alla famiglia di Paolo Borghi (al centro della foto tra Umberto Suprani e il presidente Luca Casadio). Con la scomparsa di Paolo il mondo del volley ravennate, ma anche nazionale, perde una delle sue figure più autorevoli. Il Porto Robur Costa porge le sue condoglianze e la sua vicinanza alla moglie Saura e ai figli Piergiorgio, Giampiero e Giampaolo attraverso le parole del direttore generale Marco Bonitta: “Tutti noi lo conoscevamo e lo apprezzavamo per la sua storia di giocatore e dirigente. Una figura importante dell’eccellenza ravennate ci lascia ed esprimo il nostro cordoglio per la scomparsa di uno dei simboli della ‘prima’ Robur, da cui con orgoglio la nostra società poggia le sue radici”.
“Paolo – aggiunge il presidente Luca Casadio – è sempre stato vicino al Porto Robur Costa. Ho avuto la fortuna di avere un rapporto di amicizia personale con lui: mi ha regalato il primo scudetto vinto, che conservo a casa mia. Con la sua scomparsa viene a mancare un punto di riferimento fondamentale per il volley ravennate e sono vicino ai suoi familiari”.
Il percorso sportivo di Borghi è iniziato nel 1946, quando fino al 1949 e poi ancora nel 1952 ha fatto parte della Robur allenata da Angelo Costa, capace di vincere cinque scudetti nel giro di sette campionati. In nazionale ha ricevuto sei chiamate per vestire la maglia azzurra, partecipando anche ai Mondiali di Praga del 1949. Da dirigente è arrivato, dal 1993 al 1995, ai vertici della Fipav e sotto la sua gestione la nazionale di Velasco ha conquistato i Campionati Mondiali ed Europei. In seguito, dal 2001, è stato chiamato alla guida del comitato provinciale Fipav, carica che ha tenuto per due quadrienni. I funerali di Paolo Borghi si terranno domani, sabato, alle ore 14 nella chiesa di San Rocco.
Ufficio stampa Porto Robur Costa – Vincenzo Benini