Quelli che non mancavano mai avevano la maglia rossa, con la figura di uno squalo in bella vista. Quelli che non mancherebbero mai, per nessuna ragione al mondo, hanno le sciarpe al collo, con i colori della loro città. Quelli che non mancheranno mai hanno la voce da perdere con l’obiettivo di vincere.

Quelli là, proprio loro, hanno un nome che ormai è un marchio di fabbrica. Un nome che nella radice evoca attaccamento a un’idea, nel suffisso potenziano quella stessa idea, fino a renderla un superlativo assoluto. Fedelissimi. tutto qua.

Anche in questa stagione, ancor di più in questa stagione, sono stati loro il braccio in più. Muniti di megafono e tamburi, pronti a intonare cori e a incitare ogni giocatore. L’hanno fatto al PalaPoli, l’hanno rifatto in tante trasferte. E se la distanza pareva proibitiva, loro con gusto ancor maggiore ci provavano. E ci riuscivano. In treno e in pullman. Coinvolgendo fette di pubblico di volta in volta più grandi.

Li ricordiamo ai tempi della B1, seduti lì dove oggi si riempiono le tribune riservate. Il PalaPoli, a quei tempi, pareva un piccolo teatro. Ci si accomodava in silenzio. Se non religioso, poco ci mancava. Oggi, anni dopo, quel teatro è stato ribattezzato PalaBolgia. E quando, nel corso della partita, i decibel si abbassano e le mani non applaudono, ci pensano loro a ricordare che, come non è teatro, ancor di più non può essere casa di riposo. “Sembra Don Grittani”, in quei momenti. Deve tornare girone dantesco. Subito. Detto, fatto.

I giocatori, da parte loro, si sentono rassicurati, ma anche responsabilizzati. E ci mettono quel “quid” che se non si traduce in vittoria, almeno ha il senso del tentativo. Basta il sudore, in fondo, per essere apprezzati e amati. È sufficiente la voglia di vincere e di lottare. Purché siano fedeli allo spirito giusto. Anzi, fedelissimi. Sennò che simbiosi sarebbe.

E oggi, che il campionato è finito, la società ci tiene a ringraziarli. A ringraziare quelli che hanno soffiato sul vento dell’euforia, acceleratori di emozioni o rinfrancanti serbatoi di nuova energia. L’Exprivia, a loro, ai Fedelissimi ma pure al resto dei tifosi, promette che una stagione è finita, ma un’altra è pronta a partire. Come nel suo stile, come nel nostro stile, non sono promesse da marinai. Garantiamo solo il massimo impegno. Con la vostra stessa passione e l’entusiasmo di sempre. Perché sì, avete ragione: noi, comunque vada, e come dite spesso, non perdiamo mai.

Ci rivediamo a breve, quindi, e non solo a bordo campo. Anche in quella zona di periferia del palazzetto, che nelle sere di inizio estate diventa luogo di nuovi sogni e produce estorsioni di notizie. Presto, infatti, sarà tempo di volley mercato… La stagione del volley non finisce mai.