Il nuovo tulipano di Molfetta è pronto. Dal Campionato Polacco all’Italia, con la stessa voglia di vincere e sorprendere. E con una motivazione in più, se vogliamo. Wytze Kooistra è il nuovo capitano dell’Exprivia Molfetta. Un punto di riferimento importante, in campo e fuori. Con la calma, che proverbialmente è la virtù dei forti, e l’equilibrio. Ma allo stesso tempo con la grinta e la determinazione.

Wytze, come si sta con la fascia di capitano al braccio?
Bella sensazione. Essere stato designato capitano per me è un onore e una responsabilità. D’altronde sono quello che ha più esperienza, anche se voglio sottolineare una cosa: qui ci sono altri giocatori che hanno vissuto di volley. E quindi vorrei che certi processi, certe decisioni fossero condivise con loro.

Come sarà capitan Kooistra?
Cercherò di aiutare i compagni, mi piace l’idea e la filosofia del gruppo. Se ci sono dei problemi, penso che risolverli con il dialogo e l’equilibrio sia la cosa migliore. Ecco, ho la sensazione fondatissima che da questo gruppo possa emergere un bel gioco di squadra. In tutti i sensi.

Gioco di squadra, gruppo. A che punto è la vostra intesa?
Il gruppo si sta cementando. Ci vediamo spesso fuori dal campo. Trovare l’amalgama giusto è importante in questa fase, anche se per rendere ancora più coeso il gruppo, è necessario che questi momenti non vengano visti come un obbligo. Sennò non sarebbe bello.

E in campo, invece, le cose come vanno?
Finora abbiamo effettuato un lavoro finalizzato soprattutto alla prevenzione degli infortuni. Di certo è emersa grande volontà di lavorare. In questa squadra non manca l’impegno. Adesso arriva il momento della valorizzazione del talento e delle qualità.

Con un “martello” come mister Di Pinto…
Un lavoratore incredibile, estremamente attento ai dettagli tecnici. Con lui sono certo che riusciremo a migliorare davvero tanto.

A che punto è la condizione di Kooistra?
Per me è stata un’estate strana, senza Nazionale. Ho comunque lavorato per farmi trovare pronto, ma non è la stessa cosa. Diciamo che, facendo delle percentuali, sono al 70-80%.

Un primo giudizio di Molfetta?
Mi piace molto, il centro storico è bellissimo. Devo essere onesto: non mi aspettavo fosse così grande e con così tante attrattive, sia artistiche che commerciali. E poi c’è il clima estremamente accogliente. Acquazzoni di questi giorni a parte, c’è sempre il sole.

Ne avevi parlato con il tuo connazionale Van Dijk?
Certo. Gli avevo chiesto come fosse questa piazza, questa città. Me ne aveva parlato benissimo, soprattutto mi aveva parlato di una società seria, che mantiene le promesse. Questo per me è importante.

Nella tua esperienza hai vissuto il campionato olandese, italiano e polacco. Come è stata l’ultima stagione per te?
Arrivo dal campionato polacco, che nonostante la crisi è rimasto su livelli alti. Sicuramente i top club italiani sono più forti di quelli polacchi, ma forse lì c’era un po’ più equilibrio in generale. Peccato mi sia fatto male alla caviglia nel momento più importante. Stavamo facendo bene, e anche io stavo avendo un ottimo rendimento.

Diverse stagioni, ma anche diversi ruoli.
Ho iniziato da schiacciatore, poi ho giocato da opposto, quindi mi sono spostato centrale, ora sono tornato opposto. Nelle mie precedenti esperienze italiane, ho alternato un po’ gli ultimi due ruoli. Ora sono opposto e voglio farlo al meglio delle mie possibilità.

Per dare soddisfazioni a tutta Molfetta.
È quello che voglio. Di certo ci proveremo.

Ufficio Stampa Exprivia Molfetta