Giornata straordinaria e memorabile al PalaBanca di Piacenza. Il perché di questo insolito evento si può riassumere con sole 2 parole: Bovo Day. La casa della Copra Elior per una giornata ha vestito i panni della neutralità e donato agli spettatori e appassionati di volley una giornata tutta da ricordare e incorniciare tra le più belle. In ricordo di Bovo si voleva una festa e così è stato, dall’inizio alla fine. Tantissime le emozioni che hanno pervaso le mura del palazzetto emiliano, ogni spettatore ha potuto sorridere, gioire, piangere e esultare ripensando alle gesta dell’amico Bovo. Difficile descrivere l’aria che si è respirata oggi a Piacenza perché le sensazioni che hanno sfiorato i 3500 spettatori sono state decisamente uniche e irripetibili. 3500 persone che, per una volta, non hanno difeso i colori di nessuna delle squadre che sono scese sul mondoflex del PalaBanca. Nessun fischio, nessuno sfottò, nessuna polemica, nessun vincitore né vinto. Chi ha assistito a questo primo giugno ha solo vestito la maglia che sulle spalle riporta il numero 16, quello che ha corrisposto e corrisponderà per sempre al nome di Bovolenta. Tutti, dai più grandi ai più piccoli uniti in nome di Bovo, tutti uniti in un unico immenso abbraccio attorno a Federica e ai suoi 5 bambini.
Nella seconda edizione della giornata dedicata all’ex capitano biancorosso non è mancato proprio nulla: a partire dalla mattina il PalaBanca è stato gremito dai bambini delle scuole piacentine che, aiutati e seguiti dai volontari di Progetto Vita, si sono scatenati nei tornei di minivolley organizzati dalla Fipav Piacenza senza però dimenticarsi di dedicare tempo alla prevenzione e al ripasso delle regole di primo soccorso in caso di arresto cardiaco. Poi libero spazio alla pallavolo giocata ad alti livelli con gli Amici di Bovo/Generazione dei Fenomeni “contro” Nazionale Over 50 e a seguire la Nazionale italiana a confronto con la Nazionale francese. E poco importa se l’ultimo appuntamento in programma è finito a favore della Francia (3-1: 26-28, 19-25, 25-20, 23-25), per una giornata, come detto prima, non ci sono né vincitori né vinti. Tutti quanti, pubblico e atleti, oggi si sono uniti per lo stesso fine: festeggiare l’amico Bovo. La pallavolo è anche questo e tanto altro, è solidarietà, fratellanza anche se si vestono colori differenti, è complicità… la pallavolo non è semplicemente uno sport, è vita.