Tra Verona e Piacenza. La domenica della Sir Safety Banca di Mantignana Perugia oscilla tra sentimenti positivi, dopo la terza vittoria stagionale sempre al tie break ottenuta ieri sera in casa degli scaligeri, e concentrazione in vista del prossimo turno di campionato, in programma tra appena tre giorni (mercoledì 13 novembre) in casa contro i vari Simon, Papi, Fei, Vettori e via discorrendo.
Il cambio del calendario imposto dalla Gran Champions Cup impone dunque subito un nuovo confronto ad alto tasso di difficoltà per capitan Vujevic e compagni che però vi arrivano con rinnovato entusiasmo dopo il successo di ieri sera al PalaOlimpia contro il sestetto di casa di coach Giani. La vittoria conquistata al quinto set, la terza quest’anno dopo quelle con Cuneo e Modena, dimostra innanzitutto il carattere d’acciaio che caratterizza la formazione di Kovac, capace di rialzarsi e di rimettersi in carreggiata anche in situazioni di difficoltà. Anche ieri sera i bianconeri hanno avuto una grande reazione nel secondo set e soprattutto nel tie break (dopo aver perso in maniera poco brillante la quarta frazione). A fare da contraltare, va sottolineato come la squadra non sia mai riuscita finora a prendere subito in mano le redini dell’incontro (in tutte e quattro le gare fin qui giocate la Sir ha perso il primo set) e come ancora manchi, ma questo aspetto può essere considerato più “normale”, una certa continuità nello svolgere il proprio gioco.
Passando ad aspetti più tecnici, contro Verona sono venute alla luce due caratteristiche peculiari dei Block Devils.
Innanzitutto quella che in gergo viene chiamata “panchina lunga”. La scelta operata in estate di allestire un roster competitivo in ogni sua componente si sta rivelando azzeccata. Ieri sera, ma era già successo anche nelle precedenti giornate, una fetta importante della vittoria finale va data agli innesti di Paolucci, Cupkovic, Della Lunga ed anche Fanuli, tutti entrati con più o meno minutaggio portando un contributo fondamentale. Tutto questo senza dimenticare che al centro, accanto a Barone, giocava Semenzato vista l’indisponibilità di Buti.
Il secondo aspetto che balza agli occhi (basta in fondo date una rapida occhiata al tabellino finale) è che questa squadra, pur avendo come filosofia imprescindibile quella di esaltazione del gruppo e del gioco d’insieme, può godere delle qualità offensive di “Drago” Petric e di “Magnum” Atanasijevic. Due attaccanti davvero eccezionali dal punto di vista fisico ed atletico che contro Verona si sono sobbarcati oltre il 61% degli attacchi totali della Sir. E la percentuale cresce notevolmente nelle fasi calde. Basta pensare al tie break dove in pratica i due serbi hanno chiuso la quasi totalità dei palloni. Niente di strano, ogni squadra ha i suoi riferimenti principali e la fortuna della Sir è di poter contare su due giocatori di questo calibro (se Petric era già noto al pubblico italiano, Atanasijevic, al suo primo anno in A1, sta confermandosi talento davvero cristallino).
Il match di Verona ha detto ovviamente anche che ci sono problemi da risolvere e situazioni da sistemare, ma a quello ci penserà certamente Kovac con il suo staff in allenamento. Perché la supersfida con Piacenza è già alle porte e tutti dalle parti del PalaEvangelisti hanno l’intenzione di affrontarla al massimo e di cercare di conquistare un altro risultato positivo.

Nella foto: Mitic e Barone a muro a Verona

UFFICIO STAMPA SIR SAFETY BANCA DI MANTIGNANA PERUGIA