Caro diario, «Sono molto soddisfatto di questo inizio di preparazione con il Volley Segrate perché il livello tecnico degli allenamenti è molto alto – così Kamil Baraneck, ceco del Volley Segrate 1978 -. Le giornate sono studiate per garantire un lavoro duro in palestra e il giusto risposo, quindi sono molto motivato a dare il massimo, anche perché il ritiro in Valtellina, grazie alla preziosa collaborazione con il Comune di Grosotto e la Comunità Montana Valtellina di Tirano, è bene organizzato». «Anch’io sono molto soddisfatto – confessa il montenegrino Balsa Radunovic -. Il livello di allenamento è ottimo. Questo è particolarmente importante per me, che sono giovane. In questo modo, infatti, riesco a migliorare giorno dopo giorno».
«Anche con il gruppo il rapporto è buono», continua Kamil Baraneck. «Conosco Massimiliano Russo da 6 anni, da quando giocavamo insieme a Forlì, quindi è stata una piacevole sorpresa per me ritrovarlo in squadra. In generale, è un gruppo ottimo, con un grande spirito di sacrificio che si vede soprattutto in palestra, momento in cui ognuno dà sempre il massimo e non si risparmia mai». «E’ la mia prima esperienza fuori dai confini montenegrini – aggiunge Balsa Radunovic -, quindi tutto è nuovo per me. I ragazzi mi stanno aiutando molto, soprattutto con la lingua. Quando a casa guardavo le partite in TV e mi è capitato di veder giocare Fabroni; è stato bello ritrovarlo al Volley Segrate ed è un onore poter giocare con lui. Il ritiro in Valtellina, inoltre, è una buona motivazione perché si cambia ambiente e quindi si trovano nuovi stimoli”.
Parlando dell’esperienza italiana, Kamil Baraneck traccia un confronto tra la nostra penisola e l’Argentina, paese in cui lo schiacciatore ha disputato l’ultimo campionato, conquistando lo scudetto: «Poter giocare in Italia e apprendere la tecnica proposta da Ricci è per me un sogno. Inoltre, rispetto all’Argentina, l’Italia è più vicina alla Repubblica Ceca, quindi riesco a vedere più spesso la mia famiglia. Milano è una città grande, bellissima e importante, con tanti stimoli e cose da fare anche se i momenti liberi non sono molti. Non bisogna dimenticare, infatti, che prima di tutto sono in Italia per allenarmi e migliorare. Questa sensazione è poi accentuata qui nel ritiro valtellinese, dal momento che l’inizio della stagione è sempre duro. Fortunatamente, l’evento di ieri sera, “Incontra il Campione“, ci ha permesso di spezzare un po’ il ritmo e avere un contatto diretto con i ragazzi delle scuole di pallavolo della Valtellina. È bello supportare le iniziative della società, a maggior ragione se sono rivolte ai bambini».

Per informazioni: Mariella Caruso (Ufficio stampa Volley Segrate 1978) press@volleysegrate.it