E’ alla terza stagione in maglia Globo, e non nasconde le grandi aspettative
che accompagnano questa fase prodromica dell’annata agonistica.
Enrico Libraro, professione pallavolista, ruolo schiacciatore, ventotto anni, 191 centimetri, è pronto come sempre a fornire il suo elevato apporto alla causa.
E’ ormai abituato ad essere il miglior italiano tra i “posto 4” della serie A2, ma la sua ambizione per nulla velata è quella di approdare nella massima serie e farlo in maglia Globo Sora sarebbe davvero il massimo…
«Noi puntiamo ad essere protagonisti e stiamo lavorando per questo. Siamo consapevoli della nostra forza e l’inserimento dei nuovi procede in modo ottimale. Le premesse sono buone, ma naturalmente non ci illudiamo che sia tutto semplice perchè altre squadre hanno operato in modo similare e legittimamente vantano analoghe aspirazioni. Punteremo come sempre sul gruppo, anche se i valori individuali del roster sono davvero importanti».
Van Djik sarà presumibilmente il terminale offensivo più sollecitato, ma in considerazione delle tante soluzioni, quest’anno ci sarà maggiore distribuzione dei compiti offensivi?
«E’ innegabile che nel primo anno Anderson Giacomini e nel secondo Roberts abbiano dovuto sopportare un peso consistente, con un inevitabile calo nella fase finale della stagione. Quest’anno saremo più vari, ma ciò non significa che non sfrutteremo le enormi potenzialità del nostro opposto».
Alberto Gatto sostiene che è il Sora più forte di ogni epoca. Sei d’accordo?
«Credo proprio non ci siano dubbi. Fino a tre stagioni orsono il Sora
militava in campionati meno prestigiosi, io sono arrivato in coincidenza con
il primo anno della A2 e non ho difficoltà a dire che questo è il roster più
importante dei tre sinora allestiti».
Per voi “titolari” avere alternative di grande spessore è un vantaggio o uno
svantaggio?
«Un vantaggio, senza dubbio. Sapere di avere delle opzioni di pari livello consentirà di gestire meglio certe situazioni di affaticamento o di forma non brillante. Ci tengo però a dire che i ragazzi della panchina anche nella
scorsa stagione si sono comportati benissimo. E’ poi evidente che quando
sono costretti a giocare in 5 contestualmente, e lo scorso anno accadde
nella gara contro Santa Croce, certi equilibri vadano necessariamente in
crisi. Quest’anno abbiamo una squadra forte e con tante possibili opzioni,
tutte valide. Sarà stimolante sfidare le avversarie, ma naturalmente attendiamo il verdetto del campo perchè sappiamo che non sempre allestire
una squadra competitiva equivale a vincere o a restare al vertice. Pensate a
noi nell’anno in cui eravamo matricole, nessuno ci accreditava granchè e
chiudemmo la stagione regolare al quinto posto. Viceversa squadre costruite per vincere incontrarono notevoli problemi. Il bello dello sport è che non sempre la somma dei valori individuali si traduce in un progetto vincente. Noi abbiamo sempre trovato coesione e animus pugnandi tali da farci guadagnare posizioni rispetto ai pronostici iniziali. Speriamo, anzi siamo certi, di ripeterci, perchè a Sora c’è un ambiente ideale per esprimere il meglio, senza esasperazioni, ma con le giuste attenzioni. E’ un gruppo composto da bravi ragazzi e bravi atleti. Abbiamo fiducia, ma intanto lavoriamo con grande determinazione perchè non resti tutto sulla carta, ma si traduca in una splendida realtà».
Cambia la location delle vostre gare interne. Giocherete finalmente a casa.
Quanto potrà incidere?
«Siamo contenti perchè può essere un valore aggiunto, senza nulla togliere
alla città di Frosinone che ci ha ospitato in modo garbato. Avere un Palazzetto dove il tifo si sente di più sarà un condizionamento per i nostri
avversari di giornata, o almeno speriamo possa essere così».
Militi in A2 da quando eri poco più che un bambino (esordio a 16 anni). Che
campionato sarà quello che inizierà in ottobre?
«Credo che possa essere un campionato di ottimo livello, visti i roster delle squadre. Sarà anche più attendibile nel suo verdetto, visto che si giocherà ogni 7 giorni, senza i turni ravvicinati che caratterizzarono la scorsa stagione, falsando un po’ alcuni valori e rivoluzionando giocoforza i programmi di allenamento dei vari club. La promessa che mi sento di fare è
che la Globo Sora sarà protagonista. Il resto ce lo dirà il campo e speriamo
sia dolce per le nostre orecchie….»

Roberto Mercaldo