Le lacrime le aveva versate dopo la sconfitta in Gara 5, oggi non ha nascosto ancora una sincera commozione.
Bruno Mossa de Rezende, per tutti Bruninho, ha salutato Modena dopo un mese vissuto intensamente sotto la Ghirlandina. Con la consueta umiltà, spontaneità e disponibilità.
Il palleggiatore brasiliano Campione del Mondo nella sala stampa del PalaCasaModena, sold-out come il palazzo in Gara 4, ha parlato alla città: “Devo solo dire grazie a tutti, non credevo potessi vivere delle emozioni così belle, intense, fortissime dal punto di vista umano. Ho pianto dopo Gara 5, non solo per la sconfitta: Trento è una grande squadra e noi abbiamo dato tutto quello che avevamo. Ho pianto perché sapevo che si stava concludendo questa avventura a Modena. Ho ricevuto tantissimo: un calore ed un affetto straordinario. Torno in Brasile con un’energia positiva incredibile: Modena è un posto unico, fantastico. Ho conosciuto tante persone, le ringrazio tutte: da Grani a Peia, da Da Re a tutti i tifosi – prosegue Bruninho – Ho giocato con dei compagni di squadra stupendi, un gruppo di persone speciali, Daniele Bagnoli mi ha insegnato tanto, tutti mi avete voluto un bene che mi ha riempito il cuore. Forse qualcuno ha anche esagerato con me con i complimenti, sono un palleggiatore giovane, non sono un fenomeno, ho ancora tanto da imparare e sono stati molto bravi i miei compagni e l’allenatore ad aiutarmi nell’inserimento. Il momento più bello? Sono tanti, sia dentro il parquet di gioco che nella vita di tutti i giorni. Se proprio devo dirne uno allora vi dico Gara 4, quel palazzetto scatenato, indescrivibile, la vittoria, tutti in campo a saltare… Adesso torno in Brasile, ma tornerò. Non so quando, ma tornerò e tornerò per vincere. Mi piacerebbe moltissimo aiutare questa società, questa città e questa gente a vincere uno Scudetto, Champion’s League. E magari torno con qualche mio compagno brasiliano…”.
Al suo fianco il Presidente di Pallavolo Modena Giuliano Grani: “Bruninho è stato super sotto tutti i punti di vista sia tecnico che umano. Grazie a lui, grazie a chi ha lavorato in questa annata: dai miei fratelli a Pietro Peia, da Bruno Da Re, il miglior “acquisto” di questi anni, a Daniele Bagnoli e tutto lo staff tecnico, dai giocatori ad un pubblico che si è dimostrato ancora una volta straordinario. Certe serate come Gara 5 a Monza e Gara 4 di semifinale in quel palazzetto, ripagano di tanti sacrifici. Però io resto ancora molto rammaricato: sono convinto che senza l’infortunio a Dennis ce la saremmo giocata fino in fondo e saremmo andati anche a Roma… Adesso pensiamo al futuro, ci è mancato poco quest’anno, vogliamo confermarci ad alti livelli e fare sempre un passo in avanti. Per fare grandi squadra servono grandi investimenti, speriamo che amici e sponsor ci siano sempre maggiormente vicini e ci supportino”.