La Società Pallavolo Padova comunica di aver raggiunto un accordo biennale con il palleggiatore Simone Tiberti, che vestirà la maglia bianconera fino alla stagione 2011-12. Un rinnovo importante per la compagine patavina, in quanto Tiberti è uno dei palleggiatori più talentuosi del panorama italiano. Nato il 13 settembre 1980 a Brescia, Tiberti inizia la sua carriera con il Colmark BS in serie C nel 1996/97. Nel 2000/01 l’approdo in B1 (con la vittoria della Coppa Italia) e successivamente in A2 con la squadra targata Gabeca Pallavolo Brescia. Nel 2003 ottiene una promozione in A1 con Trieste e nel 2005 vince la medaglia di bronzo alle Universiadi con la Nazionale. Dopo Crema, S. Croce e Arezzo, nel 2006 fa ritorno all’Acqua Paradiso Gabeca Montichiari. Nel 2009 arriva la bella vittoria ai Giochi del Mediterraneo con la maglia azzurra. Dallo scorso anno veste la casacca di Padova e così sarà per altre due stagioni.
Simone, un accordo biennale fa pensare che a Padova ti senta a tuo agio…
Ovvio. Ho deciso di rinnovare per due ragioni: la prima è perché a Padova sto veramente bene, la seconda è perché qui ho trovato una Società molto organizzata. Il progetto bianconero è entusiasmante e personalmente ho una gran voglia di giocare in serie A1. Tornare nella massima serie con la maglia di Padova sarebbe un sogno.
Nella tua carriera hai avuto modo di calcare numerosi palazzetti. C’è un qualcosa di particolare che rende Padova diversa dalle altre piazze?
Mi ha colpito molto il pubblico di casa. Questa città ama la pallavolo e nel corso dell’anno ci ha sostenuto con sempre più calore. Inoltre sono rimasto affascinato dai Soci che la compongono: il rapporto che ho con loro è unico. Non capita tutti i giorni di dare del “tu” ai Soci, con i quali inoltre è nato un rapporto di amicizia.
Dovendo trovare dei difetti, cosa manca invece a Padova?
La serie A1. A parte gli scherzi, fortunatamente posso dire che grossi difetti non ce ne sono. Non a caso ho deciso di rimanere qui.
Nei giorni scorsi sono state ufficializzate le partenze di Polidori (Sora) e Barcala (Gela). Cosa ti senti di dire loro?
Ad entrambi faccio un grosso in bocca al lupo e auguro loro di vincere tutte le partite al di fuori di quelle che disputeranno con noi (ride). Per Polidori mi sento in dovere di spendere una parola in più semplicemente perché è colui che conosco da più tempo. Giovanni è un ragazzo dal grande cuore e un atleta con grande volontà. Il mio augurio è che possa ottenere le soddisfazioni che merita.
Parliamo della squadra che si sta formando. Ad esempio è la prima volta nella tua carriera che palleggi per un opposto bulgaro. Che impressione ti ha fatto Uchikov lo scorso anno?
Nonostante un avvio di campionato difficile, nella gara di ritorno mi aveva letteralmente impressionato. Concordo con le dichiarazioni che ha fatto nei giorni scorsi il nostro coach: Uchikov è un giocatore dalle alte prospettive di crescita e sono sicuro che sarà stimolante giocare insieme. Anche Mattia Rosso è un giovane molto forte, penso che sia stato un grande acquisto. Spero infine che ci siano altre conferme rispetto alla passata stagione. Sono sicuro che allora ci sarà da divertirsi.
Facendo una battuta, la richiesta di mantenere la tua storica maglia numero 5 è clausola prevista dal contratto che hai sottoscritto?
No, no… (ride). Non ce n’è bisogno. Mi sa che sarò il più “vecchio” del gruppo, perciò mi spetta di diritto scegliere il numero che voglio. Sono le leggi non scritte dello spogliatoio…
Giochiamo allora ad associare degli aggettivi a 5 nomi che ben conosci. E sono 5 come il tuo numero di maglia. Partiamo dal primo: Roscini.
Generoso.
Montagnani?
Schietto.
Cricca?
Cricca… devo pensarci un attimo, voglio trovare il termine giusto. Intanto prosegui…
Garghella?
Garghy è una sicurezza.
Zingaro?
Sognatore.
Mi tocca richiederti Cricca…
(rimane in silenzio per qualche secondo). Manu? Ingestibile. (ride)
E a Tiberti che aggettivo daresti?
Fiducioso.
Grazie alla tua esperienza possiamo anche ampliare il discorso. Se tu fossi un medico e il tuo paziente fosse la pallavolo italiana, in che stato di salute sarebbe ora?
Nel bollettino medico scriverei “sotto osservazione”. Il che significa che la pallavolo italiana non sta né bene, né male. Ma questo non significa che deve stare tranquilla. Anzi. Penso che nella pallavolo di oggi serva un bagno d’umiltà. Per tutti. Inoltre i giovani devono ritrovare la voglia di sacrificio, cosa che forse è venuta a mancare negli ultimi anni.
Universiadi nel 2005 e Giochi del Mediterraneo nel 2009 con la maglia azzurra. Ogni tanto ci pensi alla Nazionale?
Obbiettivamente no. Per motivi d’età non sarebbe giusto illudersi di poterla rivestire. Nel 2005 speravo fortemente di poterla indossare ancora e infatti nel 2009 ho vissuto dei momenti bellissimi. Vi avviso fin da ora che Tiberti alle Olimpiadi di Londra ci sarà, però da spettatore. Ora penso solo a Padova.

LA CARRIERA
2009-11: Pallavolo Padova
2006-09: Acqua Paradiso Gabeca Montichiari (A1)
2005-06: BancaEtruria Eurospar Arezzo (A2)
2004-05: Codyeco S.Croce (A2)
2003-04: Reima Crema Samgas (A2)
2002-03: AdriaVolley Bernardi Trieste (A2)
2001-02: Gabeca Pallavolo Brescia (A2)
2000-01: Gabeca Pallavolo Brescia (B1)
1997-00: Acc. Pallavolo BS (C)
1996-97: Colmark BS (C)

PALMARES
2009: Oro ai Giochi del Mediterraneo
2005: Bronzo alle Universiadi
2005: Campionato A2
2005: Coppa Italia A2
2003: Campionato A2
2001: Coppa Italia B

Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Pallavolo Padova

Nell’immagine: uno dei famosi “stacchi” in volo di Simone Tiberti. Nonostante i “soli” 180 cm di altezza, Tiberti si fa valere anche a muro. Nella stagione 2009-10 sono stati 33 i muri punto realizzati dall’alzatore bianconero. (FOTO PIRAN)