Per ora la considera un’esperienza intrigante. Mirko Corsano stenta a sbilanciarsi sul valore della M. Roma, che la dirigenza e Giani hanno allestito, e si veste da pompiere quando un pizzico di entusiasmo potrebbe fargli immaginare traguardi impensabili. Corsano, basta dare uno sguardo alla sua scheda, è un atleta che ha vinto tutto, ma sudandosi sempre il posto e le medaglie.
“Probabilmente – dice – il fatto che io provenga dal Sud ha comportato, dovunque sono stato, un supplemento di fatica. In questo la pallavolo è come le altre discipline: non ti regala niente nessuno e, se non fai attenzione, o peggio un infortunio ti tiene fuori per tanto tempo, rischi di non rialzarti più”.
Corsano non è giocatore di primo pelo: “Però – confessa – ho dentro ancora tanta energia da poter contribuire alla crescita di questa squadra. Quella di Roma è un’esperienza intrigante, stimolante al massimo. Sarà interessante affiancare ragazzi molto giovani e formare con loro il giusto mix per restituire alla città un gioco spettacolare”.
Il libero neroverde non è spaventato neanche dalla presenza massiccia del calcio, attività che in un passato non troppo lontano ha schiacciato sotto di sé discipline interessanti come il basket, ad esempio, il pugilato e, purtroppo, la pallavolo. “Qui nella Capitale – ricorda Corsano – ci sono già stato e ho capito che, se riesci a creare interesse, la gente ti segue. Roma è una città passionale, sa legarsi molto alle squadre. Allora, la domenica, ci seguiva un pubblico numeroso e appassionato. Noi dobbiamo ricreare quella atmosfera perché, come avviene in altri grandi capoluoghi di provincia, anche qui nella Capitale deve esserci spazio per il volley”.
Dalla prossima settimana, al primo appuntamento vero con il campo, Corsano ritroverà vecchi amici: avversari degli anni passati, ma soprattutto compagni di squadra e di nazionale. “Con Lebl, Cisolla e Saraceni – dice – ho vissuto le avventure degli ultimi campionati. Adesso aspetto che arrivi Giani, che ringrazio per avermi fortemente voluto. Lo ringrazio – conclude il libero – perché mi ha offerto la possibilità di rimettermi in gioco dopo le paure causate da un intervento al ginocchio. Giani è un fenomeno anche in questo. È un ottimo psicologo. Spero tanto che, con lui e con i compagni, si possa creare un gruppo vincente”.