Ha assistito alla partita del Pala Panini da bordo campo, vicino a giornalisti e scout man di Lube Banca Marche e Trenkwalder Modena. E fare lo spettatore sarà purtroppo una costante ancora per diverso tempo per Sebastian Swiderski, costretto da un bruttissimo infortunio a restare fuori dal campo di gioco per diversi mesi. “E’ durissima – racconta il martello polacco, arrivato a Macerata nel 2007 – perché in panchina, pur senza giocare, si può almeno dare qualche consiglio, cercare di aiutare moralmente i propri compagni. Ma da fuori no, si può soltanto tifare, e la partita si vive con molta più tensione. A Modena ho fatto una tale sudata…”.

L’INFORTUNIO – Belchatow, 31 luglio, amichevole Polonia-Bulgaria: “Si stava giocando un’azione molto lunga – racconta ancora Seba – in cui avevo già schiacciato un paio di volte. Il palleggiatore mi ha dato nuovamente la palla, e quando ho fatto un passo indietro per prendere lo slancio ho sentito una botta forte vicino al polpaccio, come se qualcuno mi avesse colpito. Sono caduto e non riuscivo ad alzarmi, poi mi sono girato e non ho visto nessuno vicino a me. Qualche ora dopo, la diagnosi: rottura netta del tendine d’Achille. Mi sono operato immediatamente, la mattina dopo, è andato tutto bene ed ora eccomi qua”.

LA RIABILITAZIONE – “I tempi di recupero previsti si aggirano purtroppo intorno ai sei mesi – spiega ancora il polacco – Il primo l’ho trascorso restando praticamente immobile a casa, con un fisioterapista che veniva ogni giorno per fare il drenaggio. La quinta settimana ho iniziato a fare nuove terapie, recandomi in una clinica polacca, e dalla settima, una volta arrivato a Macerata, ho iniziato a camminare senza le stampelle. Sto lavorando in sala pesi ed in piscina, oltre che naturalmente con il fisioterapista, quotidianamente. Dovrò continuare a farlo da qui ad un mese, poi mi sottoporrò ad una visita di controllo e qualora il riscontro fosse positivo, potrò iniziare a fare un po’ di movimenti sul campo, a correre ed anche a lavorare un po’ con la palla, ma senza saltare. Il mio obiettivo è di poter tornare ad llenarmi a pieno regime con la squadra a gennaio”.

LA POLONIA CAMPIONE D’EUROPA – “Una grande soddisfazione – dice ancora Swiderski – una vittoria di tutta la nazione. Pensate che la finale, in Polonia, è stata vista in diretta televisiva da ben 7 milioni di spettatori. Un trionfo prestigioso, che aiuterà indubbiamente il movimento pallavolistico polacco a crescere ulteriormente. Ma non posso certo negare che non aver potuto partecipare alla vittoriosa spedizione in Turchia mi è dispiaciuto moltissimo. Ho giocato tredici anni in Nazionale senza saltare una sola competizione, è stata dunque la prima volta in cui sono stato costretto a rimanere a casa”.

LA LUBE BANCA MARCHE – “Non ho visto la partita di Supercoppa – racconta Swiderski – ma ho sentito tante buone parole nei confronti della nostra prestazione, nonostante il risultato. E la Lube Banca Marche di Modena mi è piaciuta molto. Siamo in rodaggio, ma trattandosi di gare di inizio stagione credo che possiamo essere soddisfatti di quanto fatto vedere al Pala Panini. Servirà del tempo per vedere una maggiore fluidità di gioco, ma non molto, visto che lo zoccolo duro della passata stagione è stato confermato, ed i nuovi arrivi conoscono già molti dei compagni per avervi giocato insieme in Nazionale o proprio a Macerata, nelle passate stagioni. Siamo una squadra forte, lo sapevamo, ed in queste due partite disputate fino ad ora sono arrivate buone conferme. Possiamo solo crescere, quindi direi che ci sono ottimi presupposti per il futuro”.

GLI OBIETTIVI – “Arrivare fino in fondo in tutte le competizioni – afferma lo schiacciatore – come del resto è sempre stato. Con particolare riferimento al campionato italiano, dico che quest’anno è ancora più equilibrato di uanto non lo fosse stato in passato. I risultati della prima giornata? Loreto e verona hanno sorpreso, ma nemmeno più di tanto. La Serie A1 italiana resta il torneo più bello e difficile del mondo, non esistono partite facili, si può sempre perdere contro chiunque. Per il tricolore ci sono almeno sei squadre lizza, noi compresi. E quando saremo lì a giocarcela, voglio esserci anche io”.