E’ con grande rammarico che la società de La Fenice Volley Isernia si trova costretta ad intervenire sui “fattacci” del durante e dopo Bologna-Isernia dello scorso lunedì 26 gennaio.

Per scelta, la società isernina non aveva voluto polemizzare sull’accaduto, in quanto gli episodi, seppur spiacevoli e inopportuni, erano stati considerati frutto dell’eccessiva tensione agonistica, anche se di motivi per far polemica ve ne erano sin da prima dell’inizio della contesa, in quanto la gara è stata spostata al lunedì con un preavviso risicato, la comunicazione è arrivata in società solo lunedì 12 gennaio, mentre, per fare un esempio, la comunicazione di spostamento della gara di Cavriago, che si disputerà in posticipo il prossimo 8 febbraio, è arrivata in società il 7 gennaio, vale a dire con un mese di anticipo. Inoltre, a differenza di quanto previsto dal regolamento della Lega Pallavolo Serie A, la Olio Pignatelli Isernia la mattina del 26 gennaio non ha potuto effettuare la prova campo al PalaSavena (campo di gioco della Zinella), bensì ha svolto l’allenamento di rifinitura nell’impianto di Budrio. Nonostante tali disagi la formazione molisana è andata a giocarsi a Bologna la sua onesta partita e fino a quando la squadra locale vinceva per 2-0 nessuno ha detto niente, guarda caso le polemiche sono sorte nel momento in cui la Olio Pignatelli Isernia ha riaperto il match.

Tralasciando per un attimo i fatti inerenti la gara, sui quali si tornerà in seguito, La Fenice Volley Isernia ha evitato anche di rispondere agli articoli della stampa locale emiliana che nelle loro cronache, a nostro avviso, hanno riportato una versione distorta dell’accaduto, al pari di quanto fatto dall’ufficio stampa della Zinella, insinuando che il risultato del campo (sconfitta per 3-2 della Wayel) era frutto delle errate decisioni arbitrali. Ebbene, La Fenice Volley Isernia è stanca di sentire che ogni sua vittoria dipende dalle decisioni arbitrali, perché mai da questa società, sia nel bene che nel male, è stato giudicato il lavoro arbitrale, in quanto gli arbitri al pari di giocatori e dirigenti possono commettere errori e, pertanto, non è pretendere troppo chiedere ai nostri avversari di rispettare i verdetti del campo. Isernia con le sue forze è riuscita a vincere una partita che i giocatori di Bologna non hanno saputo chiudere a loro favore, come ha ammesso lo stesso presidente Penazzi nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società nel pomeriggio di ieri.

In merito agli episodi accaduti sul campo di gioco e ai provvedimenti disciplinari conseguenti la società del presidente Cicchetti si sta attivando per il ricorso in quanto alcune questioni non risultano chiare.
Questa la nostra versione dei fatti: l’episodio scatenante è stata l’invasione a rete di Bieljca che nella ricaduta ha toccato la caviglia dell’opposto isernino Darraidou. Il libero Peli, totalmente estraneo all’azione, ha avuto da ridire sull’accaduto e l’allenatore Fenoglio ha sbagliato nel rispondere con una frase offensiva alle provocazioni del giocatore bolognese. Fine della questione? No. Al termine del match il trainer Alberti, avvicinandosi con fare minaccioso, ha dapprima rifiutato il saluto di Fenoglio, e poi gli ha esposto le sue questioni, mentre Fenoglio esponeva le sue, la scena si è vista anche nelle immagini fornite a fine gara dalla tv del Bologna; nel contempo, durante il saluto tra le due squadre, il giocatore casacca n. 14, Paoli, al posto di dare la mano a Libraro si è reso autore di un gesto antisportivo nei confronti dello stesso giocatore biancoazzurro, che ha ricevuto un colpo (della scena disponiamo anche delle immagini video), il quale prontamente è andato dall’arbitro per segnalare l’accaduto; infine, mentre Fenoglio si dirigeva verso il proprio scoutman alcuni tesserati della Zinella lo hanno inseguito fino alla tribuna stampa per continuare a proferirgli offese.

Vale a dire che motivi per contestare i provvedimenti disciplinari ce ne sono a partire dalla contraddizione in termini presente nella motivazione alla diffida di Libraro. Il termine “battibecco” significa contrasto a parole, diverbio, litigio e si presuppone che ci siano almeno due soggetti, pertanto Libraro non poteva litigare da solo, per quale ragione non è stato diffidato anche il giocatore avversario?
Questa ed altre saranno le questioni sulle quali verterà il ricorso della società biancoazzurra che con onestà cerca di conquistare punti, laddove possibile, contro tutti gli avversari, sia quelli che devono vincere il campionato sia quelli che devono salvarsi, senza calcoli, e pertanto non accetta come scusante quella addotta telefonicamente dal presidente della Zinella, Paolo Penazzi, vale a dire che il nervosismo post partita è scaturito dal fatto che a Bologna quei tre punti servivano per salvarsi, mentre Isernia è già salva. Gli obiettivi stagionali de La Fenice li stabilisce SOLO La Fenice.

Anna Palermo
Area Comunicazione
press@fenicevolleyisernia.it
www.fenicevolleyisernia.it