Il futuro della Wayel prende il via dal suo passato più vincente, quello che le ha portato in dote a metà anni ’80 una Coppa Italia (1984), uno Scudetto (1985) e la Coppa delle Coppe (1987). A prendere infatti in mano la guida tecnica della formazione giallonera è stato Antonio Babini, l’unico allenatore attualmente in attività che può vantare di aver conquistato tutti i trofei vinti dalla società bolognese come ha sottolineato nella presentazione odierna. “A parte i già citati mi piace ricordare anche il tricolore di beach volley vinto nel 1994, al mio ritorno sotto le Due Torri”. Titolo che arrivò giocando con Riccardo Lione, uno che sulla sabbia ha scritto pagine importanti e si è guadagnato le Olimpiadi proprio partendo dall’esperienza in Zinella. Ovvio quindi che ci siano anche i ricordi nella giornata che deve darà il via al futuro della Wayel, ma Babini preferisce guardare avanti più che indietro. “Quello che è stato lo porto nel cuore e se oggi sono qui è anche per il legame che ho con questa società e questa città. Però voglio concentrarmi sull’obiettivo salvezza, adesso sono un allenatore e sul mio passato da giocatore è già stato scritto tutto”. Ed allora spazio ai propositi che in casa Zinella si chiamano necessariamente salvezza e finale di stagione dignitoso. “La squadra c’è, mi serviranno una decina di giorni per prendere bene in mano la situazione, ma a Catania andiamo per fare risultato”. Già, Catania. Crocevia della stagione e prossimo impegno giallonero con un anticipo televisivo che non può lasciare indifferenti perché “ruba” un giorno alla preparazione. “Da oggi si volta pagina, non voglio sentire parlare di titolari e panchinari. Chi lavorerà con motivazione e concentrazione avrà spazio durante la partita. La mia caratteristica come allenatore – anche se non mi piace giudicarmi e voglio che sia il campo a farlo – è sempre stata quella di saper motivare le squadre che ho avuto. Siedo su una panchina da undici anni e non mi piace fare il compagno d’avventura dei miei atleti. A loro chiedo collaborazione e interazione, la stessa che chiedo a tutto l’ambiente. Solo lavorando insieme si può arrivare ad un futuro positivo”. Campione Europeo over 40 in carica con la nazionale azzurra, Antonio Babini ha accettato l’incarico a metà della giornata odierna dopo aver avuto un colloquio privato con il presidente Paolo Penazzi. “Siamo tutti consapevoli che sarà dura, il calendario non è dalla nostra parte. Giocando però con il cuore ed il carattere giusto nessun risultato ci è precluso: guai se sentirò qualcuno fare delle tabelle oppure dare per spacciato un incontro prima di averlo giocato con il massimo impegno. Se varremo la serie A2 allora l’11 aprile potremo festeggiare la salvezza. Se altri saranno più bravi di noi accetteremo il verdetto. Però voglio 12 giocatori pronti a difendere ogni pallone, sempre e comunque”. Ovvero, contro chiunque ci sia dall’altra parte senza più pensare alle recenti sconfitte. “Un calo psicologico porta necessariamente ad un calo tecnico. Secondo me però alla Wayel non manca il gioco in quanto tale, ma il carattere per mettere in campo quello che sa fare. Ai giocatori chiedo uno sforzo intenzionale, una forte motivazione può far vincere partite che nessuno avrebbe mai immaginato di vincere”. Come probabilmente accaduto ad inizio stagione con la Wayel a lungo in testa alla classifica a sorpresa. “Abbiamo davanti 7 partite: sono tutti dei tapponi dolomitici a voler ragionare in termini ciclistici”. In fondo ci sarà un verdetto incontestabile: A2 o B1. Intanto Antonio Babini si gode il suo ritorno sotto le Due Torri. “A questa società mi lega un cordone ombelicale che difficilmente sarà mai sciolto. Ho accettato anche e soprattutto per quello. Bologna è stata fonte di gioia e dolori da giocatore, ma da qui è iniziata la mia carriera e non posso dimenticarlo. Quando mi hanno chiamato proponendomi la panchina mi sono sentito quasi in dovere di accettare, di provarci”. Con lui tenteranno di conquistare sul campo la salvezza Lucchi e compagni, molti dei quali il Bab lo conoscono per le lunghe sfide estive sui campi romagnoli da beach. Il solo ad averlo già avuto come allenatore è Goran Bjelica. “Era con me lo scorso anno a Pineto”. Avventura archiviata a fine campionato scorso. Adesso c’è solo la Zinella a cui pensare. “Catania è un campo difficile, la società sta attraversando un momento di crisi e la squadra si è compattata per farne fronte. Sono avversari temibili in questo momento, ma i tre punti non possono sfuggirci”.