Deluso, contrariato ma disponibile come sempre. E’ fatto così Luca Cantagalli, un signore dentro e fuori da campo. Un signore della pallavolo messo a dura prova da questo scorcio iniziale di stagione della sua Quasar. Dopo l’esordio positivo con Bassano, certo, si sarebbe atteso una navigazione più tranquilla ed invece, da quella gara vinta al tie break, la sua Quasar ha affrontato molte tempeste e, purtroppo, imbarcato molta acqua. Dopo Bologna, però, Cantagalli chiede alla sua squadra una reazione. Chiede fatti e quindi risposte precise in palestra ed in gara. Ecco le parole del tecnico Quasar al termine della sfortunata sfida contro la Zinella.
Un primo set giocato bene fino al 14-11, poi, il buio dopo una chiamata arbitrale contestata. Come è stato possibile?
“Stavamo giocando bene anche se la squadra palesava anche in quei primi punti di gara tensioni e paure che essendo in vantaggio non dovresti avere. Poi c’è stato l’episodio del punto di Bertoli non convalidato dall’arbitro e lì abbiamo perso lucidità. Non siamo stati più capaci di fare cambio palla e questo anche se Bologna batteva semplice. Andare in affanno su servizio facile come è successo a noi non è ammissibile, ti rende impossibile tentare qualsiasi cosa”.
Già, però, ti sei spiegato cosa può essere successo alla tua squadra su quella chiamata arbitrale. Di episodi così in una gara ne capitano sempre eppure la Quasar ha subito perso contatto con la gara.
“Su quella palla sono venuti fuori tutti i fantasmi che ci portiamo dietro in questo inizio di stagione. Basta un episodio negativo e perdiamo sicurezza, non pensiamo più come una squadra ma ognuno gioca per se stesso. Sono quelli i momenti in cui dovrebbe venire fuori la squadra ed invece noi duriamo fatica. Va dato atto a Bologna di avere giocatori di grande qualità ma, da un certo punto in poi della gara, per loro è stato sufficiente buttare la palla di qua dalla rete. Abbiamo commesso qualcosa come 30 errori in tre set e non puoi pensare di vincere con questi numeri”.
Hai provato molti cambi e nel terzo set la tua squadra è sembrata in grado di reagire.
“Nel terzo set, tardivamente, abbiamo provato a ritornare in gara. Anche in quel parziale, però, eravamo partiti sotto e non siamo riusciti a recuperare il gap iniziale. Comunque, almeno ci abbiamo provato e da lì possiamo ripartire”.
Già ripartire. Da dove si riparte martedì?
“Dall’assumersi ognuno le proprie responsabilità, a partire dal sottoscritto. La settimana scorsa abbiamo parlato molto ma, adesso, non è più tempo di parole, servono fatti. Per far bene la domenica dobbiamo sbucciarci in palestra durante la settimana. Non mi interessa che mi si spieghi perché una palla è caduta, l’importante è che non cada o che si faccia ogni cosa perché non cada. Come ti ho detto, dobbiamo passare dalle parole ai fatti”.