Prosegue a buon ritmo la preparazione della M. Roma Volley, anche se a ranghi ridotti, per l’assenza dei sei nazionali (Savani, Mastrangelo, Semenzato, Henno, Miljkovic e Kooistra) e con qualche “acciaccato” illustre, vedi Marshall e Molteni, costretti ai box per piccoli, ma noiosi, problemi articolari. Al Villa Flaminia, comunque, c’è grandissimo entusiasmo, che lo stesso Serniotti riesce a contenere soltanto perché vorrebbe già tutti a disposizione, per poter intraprendere un lavoro più efficace e più importante. I pesi e la piscina la mattina, il lavoro sul campo nel pomeriggio, in attesa delle prime gare amichevoli che saranno purtroppo giocate con gli uomini contati.
“Il lavoro procede bene. C’è un buon ambiente – spiega Roberto Serniotti -, il clima ideale che di solito assale chi si tuffa all’inizio nel lavoro, chi ha voglia di fare bene ed ha interesse a conoscersi. Questo periodo – continua il coach -, servirà, se non altro, per il confronto, e prima di tutto sarà utile per curare la salute dei giocatori che al momento sono un pochino acciaccati. Mi riferisco a Marshall che si è portato dietro dei problemi al ginocchio destro e che avremmo potuto curare da tempo, se la trattativa con Piacenza si fosse conclusa prima”.
Fatta di necessità virtù, Serniotti sta, poco alla volta, distribuendo consigli, dettando la ricerca di movimenti particolari e i segreti per una preparazione più giusta ed adeguata ad un inizio stagione. “Non è comodo – confessa l’allenatore della M. Roma Volley – poter lavorare con un numero ridotto di atleti. Ora puoi solo controllare se i ragazzi stanno bene e se fisicamente sono più tonici. Quando saremo tutti e quando non ci saranno più infortuni allora potremmo lasciare spazio prevalentemente ad un lavoro tecnico”.
Serniotti è, infatti, convinto che insegnare la migliore tenuta alla squadra, non ha senso se non si parte da un più giusto e corretto controllo della tecnica individuale.
“La M. Roma Volley è stata migliorata, e l’inserimento di tre nuovi giocatori cambierà sicuramente il tipo di gioco. Faremo cose nuove. Non sono solito promettere grandi programmi, ma posso già anticipare che, rispetto alla passata stagione, sfrutteremo nel migliore dei modi il fattore sorpresa. Per realizzarlo devo, però, vedere i giocatori, parlare con loro, provarli. Chi mi considera un conservatore, probabilmente, non mi conosce a fondo”.
Serniotti non è sceso nei particolari, anche perché l’assenza dei sei nazionali ne condiziona schemi e strategie, ma ha già anticipato che il lavoro quotidiano sarà imprescindibilmente legato alle qualità degli atleti e alla loro tecnica individuale. “Noi allenatori – conferma – lasciamo poco spazio alle caratteristiche di ciascun atleta. Se si vuole che la squadra migliori, nella battuta, nel bagher, o nel palleggio è necessario studiare e rendere più libero il talento di ciascun interprete. I miglioramenti di squadra – conclude Serniotti – spesso passano proprio su miglioramenti della tecnica individuale di ciascun giocatore”. Nel suo lavoro, Roberto Serniotti, è affiancato dal suo secondo, Dario Simoni e del secondo assistente Mauro Budani.
Serniotti si ripromette di verificare da più vicino il settore giovanile. “Interverrò soltanto se me lo chiederà la società però, ritengo importate che tutte le formazioni di un club possano esprimere lo stesso tipo di volley, per un migliore inserimento dei giovani che dovessero proporsi per la prima squadra”.
Ufficio Stampa
M. Roma Volley