La M. Roma Volley è tornata. La squadra di Roberto Serniotti ha oggi dimostrato che la partita con Trento è stata solo una parentesi, un episodio già dimenticato e archiviato, ma che è servito per ripartire come prima, forse meglio di prima. Davanti a oltre 3.000 spettatori entusiasti, Tofoli e compagni sono riusciti ad avere la meglio per 3-0 di un Cimone Modena privo di Sidao e Sartoretti e mai veramente in gara.
Per la verità, nel primo set, la formazione di Bagnoli parte bene, portandosi in vantaggio per 8-7 al primo time out tecnico. Roma, invece, sembra ancora un po’ frastornata, dopo la disfatta con l’Itas. Dopo l’interruzione, l’ace di Savani riporta le due formazioni in parità (8-8). Da qui i neroverdi cominciano a prendere il largo, grazie ai muri di Mastrangelo, agli errori al servizio degli ospiti e alle battute di Savani (21-17). Il Cimone non riesce a rientrare e il parziale si chiude sul 25-20.
Il secondo set parte in equilibrio, tanto che al primo time out le due squadre stanno 8-7. Si riparte e ancora una volta la M. Roma va via. Bagnoli è costretto a chiamare una pausa di riflessione, quando i suoi ragazzi sono sotto 15-12. Non c’è nulla da fare: Felipe e Murilo mandano in rete due attacchi (20-15). Casoli subentra a Felipe ma la mossa è inutile. Hernandez, premiato come miglior giocatore della partita, sembra inarrestabile. Il risultato finale del secondo parziale è 25-19.
Nel terzo set Modena non c’è più. Per i romani è un’escalation: 3-1, 8-5, 10-6, 14-9. Il match prende la piega sperata dai capitolini, che chiudono il set col netto risultato di 25-15.
Roberto Serniotti è chiaramente raggiante: «Ci siamo allenati bene in settimana, cercando di migliorare dove avevamo sbagliato contro Trento. La partita di domenica scorsa, comunque, ci è servita perché dalle sconfitte c’è sempre da imparare».
Di tutt’altro umore è chiaramente Bruno Bagnoli: «Roma è stata nettamente più forte e ha meritato in pieno la vittoria. Ha vinto il confronto muro-ricezione. Noi siamo partiti bene, ma non è bastato e gli attacchi di Osvaldo Hernandez hanno fatto il resto».