MACERATA: Raymaekers 1, Paparoni 15, Bartoletti ne, Dennis 15, Rodrigao 9, Trimarchi ne, Sintini 1, Monopoli, Geric 14, Corsano (L), Miljkovic 14, Herpe 1. All. Fefé De Giorgi.
TARANTO: Vicini (L), Ricciardello ne, De Palma 2, Valdir, Patriarca 13, Castellano, Nuti 1, Vulin 9, Felizardo 11, Granvorka 19, Eden ne, Anderson 17. All. Vincenzo Di Pinto.
ARBITRI: Vito Sante Achille di Roma, Corrado Toso di Trieste.
NOTE: parziali 25-22, 28-26, 22-25, 18-25, 18-16. Durata set: 22’, 29’, 27’, 24’, 17’ per un totale di un’ora e 59 minuti. Macerata: ace 4, battute sbagliate 23. Taranto: ace 6, battute sbagliate 27. Spettatori 1600.
La Prisma cede ancora una volta al tie-break, ma conquista a Macerata un punto che le permette di portarsi a +4 sulla nona posizione a due turni dal termine della regular season e sbarra la strada ai campioni d’Italia, per i quali i giochi scudetto sono ora matematicamente irraggiungibili.
Prima della gara le due squadre e il pubblico hanno osservato un minuti di raccoglimento in memoria del centrale croato Zarko Petrovic, a Macerata nella stagione 1993/94, scomparso all’età di 43 anni. Si parte con Macerata che sa di avere due soli risultati utili per sperare ancora nei playoff, vale a dire quelli che portano i 3 punti. E la partenza dei locali è subito rabbiosa: giocano bene Rodrigao e Paparoni, la Lube va sul 6-5 e poi allunga sul 17-11. Anderson subisce tre muri, ma Taranto riesce ad avvicinarsi sino al 23-21. La rimonta si spegne qui, perché il sestetto di De Giorgi gestisce bene il cambio palla e chiude il primo parziale.
L’avvio di secondo set è per Taranto che “vira” avanti 8-7 al primo time out tecnico (sul 5-5 Di Pinto cambia Nuti con De Palma) ma poi allunga con un break di 5-0 che vale il 7-10, nonostante Anderson continui a soffrire il muro avversario. Il palleggiatore argentino varia il gioco, la cosa si vede e la Prisma allunga sul 9-13. Ma i marchigani sono ancora in gara, dimezzando lo svantaggio sul 14-16. Taranto è avanti sino al 17-20 (spiccano sopratutto Granvorka e Patriarca), ma poi perde lucidità e si fa riprendere (20-20, time-out di Di Pinto) dal 3-0 della Lube. E’ parità sino al 23-23 (è intanto rientrato Nuti), quando Anderson piazza un diagonale (23-24) che vale il set ball: risponde Paparoni, con due punti, per il 25-24 di Macerata. Si va ai vantaggi, Taranto non sfrutta una seconda opportunità per chiudere e vede volare via il set su un ace di un ottimo Paparoni.
Si riparte con un Taranto troppo discontinuo, nel quale Anderson gioca a sprazzi mentre le cose buone arrivano sempre dai due uomini di banda. La Prisma guida 8-7 e poi 10-9, sino al 16-14 della seconda pausa tecnica che diventa 14-17 con un ace di Felizardo. Il gap cresce sino al 15-19, ma gli ionici si inceppano, facendosi raggiungere sul 19-20. I rossoblu perdono colpi in ricezione, così i marchigiani pareggiano 21-21. Ma la Prisma trova la zampata giusta, puntando sul servizio di Granvorka: si porta sul 24-22 e chiude sulla prima palla set.
L’avvio della frazione è nel segno di Felizardo: un muro e un primo tempo valgono l’8-5 per Taranto. A seguire a ruota è Granvorka: 8-11. La Prisma sembra non volersi fermare e si porta 9-14 con Vulin. De Giorgi cambia allora palleggiatore, sostituendo Sintini con Monopoli. La mossa porta i primi frutti quando Dennis accorcia 12-14 ma al time-out è 12-16. La Lube prova a rientrare sopratutto con Rodrigao, ma Anderson e Vulin tengono gli avversari a distanza: 17-20. Il margine sale ancora, con i colpi di Castellano, Granvorka e Anderson. La gara va al tie-break, mentre Macerata dice addio ai playoff, ormai irraggiungibili.
Il quinto set vede un primo tentativo di fuga con un tocco di Nuti per il 4-6, ma Anderson si fa murare (6-6) e Geric riporta avanti 8-7 una Lube in crescita. Dal 9-7 è Granvorka a pareggiare 9-9. Inizia un lungo punto a punto in cui è sempre la Lube avanti: dal 14-14 sono Paparoni e Rodrigao a chiudere il risultato, un successo che per la Lube vale solo per l’orgoglio.
Angelo Loreto
Responsabile ufficio stampa
Prisma Taranto Volley