La magnifica cavalcata della Famigliulo Corigliano fino alla Serie A1 ha anche una variante brasiliana di cui in questi giorni di festa per il volley coriglianese non si è parlato quasi per niente. Ci sono due validi atleti “verde-oro” che hanno contribuito con i loro sacrifici in palestra alla causa della Famigliulo: si tratta di Rafael Dürr e Celso Brum Junior. I due sono arrivati a Corigliano rispettivamente a dicembre ’06 e a fine marzo scorso, aggregandosi al gruppo di Alberto Giuliani per aiutare la formazione rossonera in allenamento. Lo sforzo di questi due giocatori –che ovviamente non si sono goduti le “luci della ribalta”- ha contribuito a migliorare il livello di intensità degli allenamenti, così da consentire ai “titolari” di arrivare sempre preparati ad ogni gara ufficiale.
Rafael Dürr, brasiliano naturalizzato tedesco, è uno schiacciatore alto 195 centimetri, classe 1985. Nel 2003-04 ha militato nell’Uniao (Bra) in Serie A2; l’anno dopo si è trasferito in Germania giocando nel Vfb Friedrichshafen (sempre in A2); nelle ultime due stagioni è invece tornato in patria giocando con l’Ulbra in A1. «A metà della scorsa stagione -racconta Rafael- il mio procuratore mi ha detto che potevo continuare in Brasile ma avrei fatto panchina, così ho pensato di fare una nuova esperienza e sono venuto in Italia. Mi trovo benissimo a Corigliano, dove c’è un bell’ambiente e trovo gente preparata che mi aiuta a crescere e mi segue in allenamento. Mi piace anche il clima, c’è uno splendido mare e un sole sempre caldo. In Germania giocavo con temperature che andavano sotto anche di 20 gradi. A Corigliano sono stato fortunato –ci dice Rafael- perché c’è un allenatore bravo che mi ha aiutato molto; tecnicamente sono migliorato, sbaglio molto di meno e questo lo devo, come detto, ai tecnici che mi hanno seguito. Il gruppo di atleti che ho trovato mi piace tanto, tutti mi hanno aiutato. Il mio desiderio sarebbe quello di rimanere a Corigliano anche l’anno prossimo, anche se fino ad oggi è stato difficile non giocare e rimanere fuori a guardare. Sono però contento di aver aiutato il gruppo a conquistare l’A1. Il pubblico è stato fantastico, caloroso e sempre presente; ha aiutato la squadra, ha dato la forza di vincere. Al gruppo dei miei compagni voglio dire che la vittoria della Finale è stata molto meritata: abbiamo lavorato tanto e ne abbiamo passate tante insieme. Voglio anche ringraziarli per questi 5 mesi passati insieme in palestra e fuori, che per me hanno rappresentato tanto, facendomi crescere sia come atleta sia come persona.
Celso Brum Junior, è brasiliano “puro” e si adatta sia al ruolo di opposto che a quello di schiacciatore; è alto 202 centimetri ed è classe 1978. Prima di venire a Corigliano, dov’è arrivato grazie ad uno scambio di e-mail con Giuliani (che lo aveva allenato a Loreto), Celso militava nel Bahrein tra le fila del Bussaiteen, in Serie A1. L’anno precedente ha invece giocato con il MAriupol in Ucraina (sempre in A1). In passato per lui, che giocato anche le Universiadi in Cina, un campionato nella Serie A1 brasiliana (2004-05) con la Univertas Caxias Sul, uno in Grecia (2003-04) con l’Aek Atene in A1 e un altro in Italia con il Loreto in A2. «Mi trovo bene qua a Corigliano -dice Celso- anche se pensavo che mi sarei potuto tesserare per giocare. Avrei voluto far parte della squadra; comunque, anche se non ho potuto giocare gare ufficiali, ho dato il massimo per aiutare per far allenare bene gli altri. Con i compagni mi sono trovato ottimamente, è un gruppo bellissimo.Erano anni che non trovavo un gruppo così affiatato, tutti bravi giocatori e brava gente. E’ difficile trovarsi bene con tutti in una squadra di 12/13 elementi, c’è sempre qualche screzio: invece a Corigliano non è stato così, questo ha portato alla conquista della A1. Dopo questo avvincente finale di stagione vorrei realizzare il mio passaporto italiano e vorrei rimanere in Italia per fare l’esperienza in A1 prima di smettere. Mi piacerebbe realizzare questo sogno, anche stando sempre in panchina. Ma se dovesse arrivare anche una proposta di A2 l’accetterei volentieri, mi piace tantissimo l’Italia. Vorrei giocare altri 2 anni in Italia e finire la carriera. Dopo torno da mia moglie in Brasile, che attualmente lavora nel mio paese e non può raggiungermi». Sull’esperienza nel Bahrein Celso si è detto non molto soddisfatto: «Tutto sommato è stata una buona esperienza ma il livello è basso e mi stava passando quasi la voglia di giocare; avevo anche problemi con la società, tanto che ho colto al volo la proposta di Giuliani che mi ha portato in Calabria. Gioco da 18 anni e non volevo finire ad un livello così basso come nel Bahrein». Su Corigliano, Celso ha affermato: «E’ come la mia città in Brasile, non molto grande ma calorosa. Per cui mi piace stare qui, ci rimarrei almeno un altro anno». Sulla promozione in A1: «Hanno giocato tenendo a mente tutto il lavoro hanno fatto dalla preparazione fisica al 21 maggio, tutti i problemi avuti e i sacrifici sostenuti. Hanno trasformato questo in una grinta sempre maggiore per giocare al massimo. Quando siamo arrivati in semifinale Giuliani mi ha chiesto se ero fiducioso nella vittoria finale: io ho detto che da quello che avevo visto al PalaCorigliano nell’ultima gara interna (contro Isernia, il 7 aprile, ndr) mi ero convinto che in casa non avremmo mai potuto perdere. E così è stato, fino alla vittoria di Santa Croce».
[Nella foto: Celso Brum e Rafael Dürr]

Johnny Fusca
Ufficio Stampa Famigliulo Volley Corigliano
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