La storia non ha un prezzo. La storia la fanno gli anni e gli uomini. Domenica scorsa al Palabernhardsson di Padova coloro che hanno fatto la storia del volley padovano e nazionale si sono ritrovati in una giornata amarcord impossibile da dimenticare.
Circa un centinaio di ex atleti, dirigenti ed allenatori con le famiglie al seguito hanno ricevuto una copia di “Una rete, una città, una storia” ed hanno salutato il ritorno alla vittoria dell’Antonveneta. Dal più giovane, Luca Cibin, al pioniere del volley padovano Nereo Baliello: 55 anni di differenza fra i due, con in comune l’aver vestito la maglia di Padova.
“Siamo il fiore della pallavolo italiana
– ha dichiarato un commosso Baliello, colui che nel 1953 fondò la squadra dei Vigili del Fuoco di Padova e la diresse fino al 2000 -. Con pessimi bilanci ma grande capacità e serietà dopo più di mezzo secolo siamo ancora qui, vincendo poco, ma formando grandi campioni come Brera, Donato, Tofoli, Bernardi, Martinelli, Pasinato, Bertoli, Meoni, Morsut, Fei. Il più grande giocatore passato a Padova? Ambroziak: anche lì fummo pionieri, nel 1972 riuscimmo a portarlo in Italia.”
Tanti volti conosciuti e non, ma soprattutto tante persone che con la pallavolo padovana non hanno probabilmente fatto fortuna ma alla quale devono molto, prima moralmente e poi professionalmente.

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Carlo Vettore
Ufficio Stampa e Comunicazione
Sempre Volley Padova