PRISMA TARANTO 3

MONINI SPOLETO 1

Progressione set: 25-16, 23-25, 25-16, 25-12

Prisma Taranto : De Giorgi 3, Schuil 21, Giretto 7, Heikkinen 12, Castellano 16, Patriarca 15, Vicini (libero, 42% di ricezione perfetta), Ricciarello ne, Valdir 3, Gatin 0, Mazzarelli 0, Giosa 2. All. Di Pinto
Monini Spoleto: Bucaioni 1, Gadnik 17, Radic 5, Pagni 5, Perez 8, Di Belardino 6, Giovi ( libero, 41% di ricezione perfetta), Montanari 0, Francescato 0, Corsetti ne, Lapacciana 0, De Marco 1.. All. Tardioli

Arbitri: Caltabiano di Catania e Marchello di Messina

Durata set: 21’, 27’, 21’ , 20’.

Note: spettatori 1924 – Taranto: bs 16, ace 10, mv 13, errori punto 9, Spoleto: bs 12, ace 1, mv 6, errori punto 8 .

La Prisma Taranto sbriga la pratica Spoleto concedendosi mezzo set di pausa ( il secondo sino all’11-16 poi ripreso sino al 23-24) giusto per mettere un pizzico di pepe su di una partita che appariva scontata nell’esito finale ancor più dopo aver assistito al primo parziale nel quale i rossoblù hanno pigiato sull’accelleratore subito dopo la prima pausa tecnica portandosi dal 9-9 al 14-9 in pochi minuti grazie ad un mini show di Castellano autore di tre punti in questo frangente.
Le cinque lunghezze di vantaggio sono diventate otto (20-12, 23-15) grazie ad una prestazione super in attacco ( 74% di positività di squadra con Schuil che ha addirittura chiuso con il 100% e Castellano autore di 7 punti con l’86% ) ed ad un servizio che ha cominciato a martoriare la seconda linea avversaria che in seguito crollerà sotto i colpi degli specialisti jonici subendo alla fine ben 10 ace.
Nel secondo set però Taranto pasticcia un pochino (un paio di attacchi out ed altrettante infrazioni a carico fischiate sottorete) e permette allo Spoleto di prendere coraggio (2-6, 6-11) grazie anche ad una crescita di tono dei suoi attaccanti migliori ( Gadnik e Perez). I rossoblù si portano i cinque punti di svantaggio sino al 12-17 poi in più di un’occasione tenta di riavvicinarsi (14-17, 16-18). In attacco funziona il solo Schuil mentre gli schiacciatori di banda faticano a mettere palla a terra (Castellano chiuderà il parziale con un misero 17% in attacco) tanto che coach Di Pinto sul 17-20 toglie dal parquet Patriarca per inserire Gatin.
La partita diventa anche accesa sottorete, all’urlo di Perez dopo il punto del 17-21 risponde con la stessa moneta Schuil ( 18-21) tanto che il primo arbitro richiama all’ordine in due capitani per evitare eccessi di agonismo. Sottorete comunque si sorride e la tensione si stempera. Coach Di Pinto si gioca sul 19-22 la carta del doppio cambio ( fuori De Giorgi e Schuil dentro Mazzarelli e Valdir) ma il punteggio non si schioda (21-24 e rientro in campo della diagonale palleggiatore-opposto titolare). Due muri consecutivi su Perez, uno di Giretto e uno di Schuil, riaprono improvvisamente il match (23-24) ma il giovane palleggiatore di Spoleto Bucaioni rischia l’ultimo set ball ancora su Perez che questa volta mette palla a terra.
Nel terzo e quarto parziale è sinfonia rossoblù con Spoleto che molla mentalmente sotto i colpi dei battitori della Prisma che puntano il giovane libero Giovi ( 22 anni).
Il terzo set si apre sotto il segno di Schuil che porta la sua squadra sul 5-1 grazie a tre ace consecutivi. La capolista fugge e gli avversari non la riprendono più. L’unico a opporre una fiera resistenza è l’opposto sloveno Gadnick. Di Pinto sul 18-12 toglie Giretto, ancora non al top della forma, ed inserisce Giosa che subito timbra il cartellino con un muro vincente. Il set si chiude con una veloce al centro di Heikkinen ( 25-16) ma ancora una volta sono i bombardieri jonici i protagonisti con percentuali da capogiro ( 71% e otto punti per Schuil, 83% e cinque punti di Patriarca, 75% e quattro punti per Castellano).
Il quarto è ultimo set si apre con lo show personale di Patriarca che mette a segno cinque punti al primo time-out tecnico ( 8-2) dopo il quale il coach dello Spoleto cambia palleggiatore ( out Bucaioni, contrariato, dentro l’ex rossoblù Lapacciana). Taranto fila liscio come un treno e piazza un altro break da paura con Castellano in battuta che piazza tre ace dal 13-6 al 17-6. Negli ospiti escono anche Radic per Montanari e Di Belardino per De Marco ma ormai non c’è più storia e sul finire c’è ancora spazio per Mazzarelli e Valdir ( due punti per lui). Il sigillo al match lo mette Heikkinen con un ace ( 25-16). Il centralone finlandese che alla vigilia era in dubbio per una distorsione alla caviglia sinistra nel suo score personale mette ben cinque muri sui 13 vincenti di squadra.

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