Presidente Policastri, abbiamo letto in questi giorni le dichiarazioni del Presidente della squadra di Vibo Valentia, Pippo Callipo, in merito alla scarsa attenzione della Regione Calabria verso l’ambiente pallavolistico calabrese. Com’è stato il vostro rapporto con le Istituzioni?
Anche noi siamo rimasti molto delusi dalle Istituzioni Provincia e Regione. Si è sempre parlato del fatto che dovrebbe esserci unione tra pubblico e privato ma proprio il “settore pubblico” alla fine si è sostanzialmente “volatilizzato”.
E’ solo per merito di una parete dei soci, quelli maggiormente attivi, se questo spettacolo del volley di serie A a Corigliano è potuto andare avanti e arrivare alla fine della stagione.
Insomma, avete fatto enormi sacrifici senza grandi appoggi “esterni”, se non quello passionale del pubblico durante le partite…
E’ necessario che anche il pubblico, gli spettatori più appassionati e quelli che seguono il nostro movimento, apra gli occhi per far cambiare le cose: l’immagine della Calabria che la nostra squadra porta in giro per tutta l’Italia e la conoscenza della nostra terra che noi stessi promuoviamo è una sorta di “lavoro oscuro” molto importante e, allo stesso tempo, poco capito e per niente ricompensato.
In tal senso, qual è il messaggio che vuole lanciare alle Istituzioni?
In realtà la nostra Società non pretende nulla in tal senso. L’immagine promossa della nostra Regione Calabria è qualcosa che si fa per spirito di appartenenza a questa terra e non per ritorni economici, ecc. L’unico concetto, però, che vogliamo far arrivare forte all’esterno è che per crescere e lavorare bene si ha necessità di un giusto sostegno e di una giusta fiducia anche, e soprattutto, in campo istituzionale.
E’ normale che anche il settore pubblico sostenga il vostro lavoro.
Tra l’altro, poi, ci deve anche essere una “giustizia pubblica”: perchè aiutare squadre come la Reggina Calcio o la Viola Basket e ignorare del tutto altre realtà sportive altrettanto importanti? Noi siamo contenti che queste altre realtà calabresi siano emerse e che portino alto il nome della nostra Regione, ma ciò non significa che gli Enti dimentichino poi altre realtà che stanno crescendo facendosi valere in campo nazionale. Non facciamo tutti parte della stessa Regione?
Dalle sue parole traspare molta delusione per questa situazione verificatasi…
Il “settore pubblico” istituzionale si è defilato completamente per quanto riguarda la nostra realtà sportiva e questo davvero ci è dispiaciuto.
Durante questa stagione avete anche dovuto far fronte ad attegiamenti negativi da parte di gente che rema contro il movimento creatosi intorno alla squadra di Corigliano.
In effetti diverse figure “pseudo-addette ai lavori” hanno creato veleni attorno alla Società per destabilizzare l’ambiente, spesso con soli fini personali. Gente, quest’ultima, che evidentemente rema sempre contro le cose buone che riesce a produrre la nostra terra. Per fortuna la solidità e la determinazione della Società ha arginato tali ignobili tentativi.
Cosa ci si deve aspettare per la prossima stagione? Lei cosa si aspetta?
Se l’anno prossimo non dovesse esserci l’apertura attesa in questo senso e il dovuto interessamento alle nostre attività da parte delle Istituzioni, la nostra realtà sportiva potrebbe anche risentirne, con conseguente difficoltà a gestire una realtà importante e impegnativa quale un campionato di serie A2. A nostro parere, il “patrimonio” acquisito con la conquista della serie A a Corigliano non va perso. Non si possono buttare via anni di sacrifici per ragioni di incuria e scarsa attenzione.

Ufficio Stampa Volley Corigliano