La SEC Isernia si arrende per 3 set a 1 alla Sparkling Milano, o meglio, a Jacub Novotny vero propulsore del sestetto di Daniele Ricci. Il ceco mette a segno 27 punti ed è lui a costituire la vera differenza tra le due compagini; è sempre lui che dalla linea dei nove metri fa un immediato break di quattro lunghezze (4-0) che sbanda gli uomini di Lorizio. Recuperare è difficile, ma dopo lo svantaggio di due set, i biancoazzurri ci provano, conquistano la terza frazione, ma nella successiva, sulla strada verso la rimonta, devono fare i conti, oltre che con l’opposto della Repubblica Ceca, anche con l’operaio Lundtang, uno che si vede poco, ma che non sbaglia un colpo (88% in attacco e 78%-70% di ricezione positiva e perfetta). A complicare le cose per i pentri ci si mette anche la coppia arbitrale: almeno un paio di falli di posizione non ravvisati agli ospiti, oltre ad una serie di decisioni dubbie. Al termine del match tra le fila molisane la frase più ricorrente è: “Non è nello stile della società dare la colpa agli arbitri quando si perde, Milano ha meritato, però ci sono stati degli errori clamorosi!”. Il numero uno di Corso Risorgimento prova a smorzare gli animi: “Attendo di rivedere la partita in tv questa sera (TeleRegione ore 21.00, ndr) – dice Vitullo – per poter dare un giudizio e confermare o meno se la prima impressione avuta a caldo, di un arbitraggio mediocre, è esatta”.

Passando alla cronaca del match, la SEC – scesa in campo con il sestetto vittorioso sul Bari – parte subito male. Novotny al servizio è devastante e il suo secondo ace segna 8-13; per i padroni di casa è il solito Argilagos a suonare la carica e a ridurre le distanze, ma il vantaggio ospite è tenuto in piedi dall’opposto ceco. Dopo la seconda sosta tecnica, gli fa eco Antequera con un attacco e un servizio vincenti che riportano la SEC a meno due. A quel punto Lorizio prova a cambiare la diagonale palleggiatore opposto inserendo Cortellazzi e Rosso. Il gap resta immutato e sul 19-22 il cambio si chiude. Sul 20-23 la coppia arbitrale giudica out l’imponente servizio di Gribov spalancando le porte alla conquista del primo set da parte degli ospiti.

Nuovamente Milano parte meglio, ma questa volta il potere meneghino è meno evidente, almeno fino a quando non va a servire Lundtang, un break di quattro (8-16) devastante. Gribov prova a tenere in piedi l’attacco biancoazzurro, ma il centrale Mengozzi, chiamato con regolarità da Travica, tiene bene le distanze. Lorizio riprova a inserire Cortellazzi e Rosso per Scappaticcio e Antequera; il distacco si riduce, ma l’infallibile Novotny mette tutti a tacere.

Il 2 a 0 in conto set non spezza le gambe ai molisani, rientrati sul mondoflex con la diagonale scuola Cuneo e con Shumov per Di Marco. Argilagos e Rosso (in attacco e a muro) ridanno speranze alla manovra isernina; intanto anche la seconda linea locale trova le misure all’opposto lombardo e il PalaFraraccio esplode in un’ovazione quando uno scambio lunghissimo si chiude con una bellissima diagonale di Mattia Rosso dopo un’altrettanto bella difesa di Gatto sul solito Novotny. Per il sestetto del plurimedagliato Ricci è Benito a riacciuffare la parità e a decretare, con un ace dubbio, il vantaggio. Sul 24 pari rientra Scappaticcio che affida a Rosso i due palloni del set e il giovane piemontese lo ricambia con due punti che riaprono la partita.

Il quarto set si apre nel segno di Lundtang, con Spairani a dargli manforte. Sul 9-14 Scappaticcio prende il posto di Cortellazzi, nel frattempo la SEC aveva chiamato invano due falli di posizione dell’opposto ceco non ravvisati dalla coppia arbitrale. Gli animi si scaldano ulteriormente, anche quelli sugli spalti, quando – dopo un fallo in palleggio di Milano non punito – l’attacco successivo di Rosso viene giudicato fuori; Lorizio protesta e viene ammonito. Il 12-19 non offre margini di recupero, anzi il nervosismo e la foga agonistica contribuiscono ad acuire gli errori biancoazzurri. Novotny mette a terra il suo ventisettesimo punto personale lasciando a 16 la SEC.

Uno scontro diretto che si poteva e doveva vincere e domenica si replica, sperando in un altro risultato, in quel di Cagliari.

Anna Palermo
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