“Mi dispiace per quello che è successo domenica al palazzetto … a un certo punto ho avuto un piccolo gesto di stizza verso il pubblico e mi dispiace: ero in clima partita, eravamo in un momento di grande difficoltà e una parte dei tifosi, anzichè spingerci ancora di più, ha cominciato a mugugnare e la cosa non ci ha certo aiutato”. Stefano Moro è così: il classico tipo che non te le manda a dire. In campo è un ciclone che gioca con grande cuore ed è probabilmente per questo, oltre che per le indiscutibili doti tecniche, che nel cuore dei tifosi ci è già entrato pur essendo solo alla terza partita da titolare. Un giocatore così, sanguigno, coraggioso, generoso, sempre e comunque, fatica però ad accettare che il pubblico, il suo pubblico, anzichè incitare la squadra in difficoltà stia in silenzio se non addirittura cominci a protestare: “Premesso che si è trattata solo di una parte di pubblico e non di tutti i tifosi e che non erano contestazioni vere proprie, confesso però che quei fischi, quei mugugni, non mi sono piaciuti per niente, ho fatto fatica a mandarli giù. Fossimo alla decima sconfitta di fila, capirei, invece venivamo da quattro vittorie consecutive e sentire subito un clima di quel tipo non fa piacere a nessuno e soprattutto non aiuta la squadra. Poi io ho sbagliato e questo mi dispiace, ma credo che sia giusto dire come stanno le cose: è la prima volta che siamo seriamente in difficoltà in casa da inizio stagione e penso che questo sia umano, penso che possa succedere a qualsiasi squadra del mondo. I tifosi però in quei momenti non dovrebbero pensare che non ci stiamo impegnando, ma solo che stiamo facendo fatica, magari anche solo per i meriti dell’avversario. Un’incitazione in più, anzichè un fischio o il silenzio assoluto, può solo farci bene e magari può darci la scossa per venire fuori dalla crisi. Io ho visto tanti palazzetti in giro per l’Italia e devo dire che a Bassano c’è un pubblico numerosissimo e meraviglioso, peccato solo che non partecipi alla partita proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno, ovvero quando andiamo sotto”.

Riconosce i meriti dell’avversario, quel Corigliano giustamente temuto alla vigilia, che è stato capace domenica scorsa di rovinare la festa ai giallorossi e di fare davvero un figurone davanti ai 2200 del PalaBassano: “Ho riguardato la partita su Sky e devo dire che loro hanno giocato proprio bene, sono stati praticamente perfetti in tutti i fondamentali. Che fossero una bella squadra si sapeva, ma credo che con noi abbiano fatto una delle migliori partite della stagione. Per quanto ci riguarda posso dire che, seppur faticando, siamo stati in partita nei primi tre set e poi purtroppo siamo crollati nel 4°. Prima però abbiamo perso per degli episodi, per qualche palla gestita male e per una conduzione di gioco perfetta da parte dei nostri avversari. Forse non eravamo nella nostra giornata migliore, ma va dato anche il giusto merito al Corigliano”.

Una dannata microfrattura al perone l’ha tenuto lontano dai campi di gioco due mesi, da metà settembre a metà novembre. Egregiamente sostituito da Michele Borsatto, Stefano ha ripreso alla sua maniera, cioè trascinando la squadra e facendo punti, tanti e decisivi. In tre partite sono già 52. E’ già questo il vero Moro? “Ho avuto un dolorino alla caviglia che mi ha un po’ condizionato nelle ultime due uscite, ma sto bene e credo di essere abbastanza vicino al Moro che conosco. Chiaro che non sono ancora al 100%, non tanto e non solo per la condizione fisica che sto ritrovando, quanto perche mi mancano un po’ il ritmo partita, la sicurezza in certi colpi, in particolare in battuta, e la gestione delle palle più difficili: tutte cose che ti vengono solo giocando. E’ come se fossi alla terza di campionato e credo che nessuno sia al massimo alla terza di campionato. Adesso abbiamo altre due partite difficili, ma la partita più ostica secondo sarà comunque quella che abbiamo già giocato contro Corigliano e questo perchè noi soffriamo particolarmente il loro gioco, così come quello del Pineto. Entrambe hanno palleggiatori che giocano con palla molto spinta e che nascondono benissimo il gioco: noi siamo forti a muro e se non leggiamo bene l’alzatore avversario facciamo fatica. Credo che sia con Castellana che con Santa Croce potremo fare meglio, sono due squadre fortissime e giochiamo in casa loro, ma hanno un sistema di gioco che si adatta meglio alle nostre caratteristiche. Sarà dura, ma sono fiducioso: io ci credo”. Chi l’ha visto lottare come un leone nel catino infuocato di Crema per poi farsi mezzo giro di campo fin sotto la curva dei tifosi urlando al cielo la sua gioia prima di lasciare il posto a Quiroga, autore dell’ultimo punto del match, non può che credere alle sue parole. Sul coraggio di Stefano si può contare, sempre e comunque.

Domani pomeriggio il Fiorese Spa Bassano sarà impegnato in amichevole a Padova contro i cugini dell’Antonveneta (serie A1). Si gioca alle 17.00 al PalaBernhardsson. Poi sabato si partirà alla volta della Puglia: in vista c’è il big match con il Castellana Grotte di Rafael Pascual.

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Mauro Sabino