PRISMA TARANTO 1

TELEUNIT GIOIA DEL COLLE 3

Progressione set: 28-26, 22-25, 21-25,24-26

Prisma Taranto : De Giorgi 1, Schuil 25, Giretto 6 , Heikkinen 8 , Castellano 12 , Gatin 14, Vicini (libero, 42% di ricezione perfetta), Ricciardello 0, Patriarca ne, Giosa 0. All. Di Pinto
Teleunit Gioia del Colle: Fabroni 3, Divis 25, Baldacchini 6, Polidori 10, Batez 13, Abbadi 16, Viva ( libero, 25% di ricezione perfetta), Spennato ne, Giovanetti ne, Gelli 0, Tedeschi ne, Christiansen ne . All. Mastrangelo

Arbitri: Fiore di Napoli e Gentile di Latina

Durata set: 29’, 25’,26’,28’.

Note: spettatori 1987 Taranto: bs 17, ace 4, mv 7, errori punto 10, Gioia del Colle: bs 12, ace 9, mv 19, errori punto 11.

La Teleunit Gioia del Colle rovina la festa annunciata alla Prisma Taranto espugnando meritatamente il parquet del PalaMazzola. Gli jonici non perdevano in casa dallo scorso ottobre ( 2-3 con il Crema)ed ora dovranno attendere una o al massimo due settimane prima di festeggiare la matematica promozione in A/1.
La squadra di coach Di Pinto si è presentata all’appuntamento in condizioni fisiche non ottimali e ha dovuto fare a meno, oltre che di Mazzarelli e Valdir, anche di Patriarca ( ben sostituito da Gatin) che ha accusato un problema alla schiena.
In pratica Di Pinto non ha avuto a disposizione alcun cambio in prima linea e ieri sera ci sarebbe voluta qualche scossa dato che in attacco la squadra ha trovato difficoltà a metter palla a terra (ha chiuso con il 43% in attacco) e ne ha approfittato il Gioia che allo stato attuale ha confermato di essere una delle squadre più in forma del campionato.
I baresi hanno vinto la partita soprattutto con il muro ( 19 a 7 parziale) in grado di spezzare la continuità offensiva di Schuil, che pure era partito benissimo nel primo set, e soprattutto di Castellano che raramente è riuscito ad entrare in partita. Ad un certo punto uno spaesato De Giorgi non sapeva più a chi dare la palla visto che per lunghi frangenti, specie nel finale del terzo e quarto set, nessuno riusciva a chiudere l’azione offensiva. L’unico a reggere bene è stato proprio Gatin che ha chiuso con un buon 52% di positività.
Dopo aver vinto ai vantaggi un primo set equilibratissimo ai vantaggi la formazione jonica si è piano piano persa per strada nonostante in tutti e tre i parziali persi sino al secondo time-out tecnico si è trovata in vantaggio ( 16-13 nel secondo set, 16-13 nel terzo, 16-15 nel quarto). Addirittura nel secondo parziale era avanti di quattro punti
(17-13), idem nel terzo ( 10-6) mentre nel quarto parziale è stato a più tre ( 9-6).
La delusione è stata così cocente che la società del presidente Bongiovanni ha ritenuto opportuno chiudersi in un silenzio stampa totale.
La gara si è chiusa sulle veementi proteste dei giocatori della Prisma Taranto che si sono visti annullare il punto del 25-25 realizzato da Schuil e dato out dalla coppia arbitrale nonostante un tocco evidente di un giocatore del Gioia piazzato a fondo campo.
Ma il match è stata perso in altri momenti e nei fondamentali che sinora avevano dato ampie garanzie alla capolista, ossia il già citato muro e la battuta ( troppi 17 errori in questo fondamentale).
Ora la promozione passerà per le prossime due partite, con Crema che ha da recuperare 9 punti sui 12 disponibili. Domenica c’è l’insidiosa trasferta ad Arezzo con Crema che va sul parquet del Ferrara. La domenica successiva la Prisma ospiterà Mantova al PalaMazzola e potrebbe essere il momento giusto per stappare lo champagne.

UFFICIO STAMPA