“Noi non ci siamo mai dati limiti. Quelli ce l’hanno sempre messi gli altri”. Questo è Fefè De Giorgi, questo è il dopo “vedi Perugia e poi…ti ricredi”.


La Rpa-LuigiBacchi.it si risveglia in finale, oggi può togliersi diverse soddisfazioni, che non sono rivincite perché è riduttivo, e non deve darsi uno schiaffo per credere sia vero. “Siamo dei convinti sostenitori che il lavoro paga – ci sorride Massimo Caponeri – il secondo allenatore”. Delusi? Credevate ci fosse il segreto? “Siamo arrivati fino qui perché siamo sempre stati uniti – spiega allora Fefè – perché noi siamo un gruppo vero, una squadra non solo a parole”. Ma non è stato mai un mistero. “Il carattere però da solo non basta, c’abbiamo messo anche la tecnica”. Ecco che arriva il punto dolente. Data per semi retrocessa in partenza (squadra leggerina si diceva), Perugia strappa invece il biglietto per la finale scudetto (e ancora aspetta Macerata o Treviso), avendo al suo interno “mister Gazzetta” nonché Sebastian Swiderski e il miglior giocatore dei quarti anche detto Osvaldo Hernandez. Però nessuno ci avrebbe scommesso. Poi dopo il trionfo di ieri la Rpa-LuigiBacchi.it fa un passo avanti anche in Europa. Giocherà la  Top Teams Cup, gradino più alto della Coppa Cev. Ad oggi, ma non è finita. Se in finale andasse Treviso, Perugia volerebbe in Champions League. Un’eventualità mica da poco. Ma c’è di più. Vince sei partite su sette in questi Play off e restituisce il favore a Piacenza che lo scorso anno in vacanza ci mandò proprio Perugia. “Abbiamo conquistato un risultato fuori dalla norma – racconta ancora De Giorgi – arrivare in finale dopo soli tre anni (2 alla sua guida ndr) – è una soddisfazione immensa perché tutti si sentono orgogliosi di far parte di questa squadra. Adesso ci siamo creati credibilità e un gioco e rispetto alla scorso anno abbiamo cominciato i play off in una migliore forma fisica e mentale. Poi abbiamo sempre giocato con grande umiltà, senza mai mollare. Direi che abbiamo fatto un buon lavoro”. Direi di sì.


E anche il presidente Claudio Sciurpa vuole fare i complimenti ai suoi ragazzi: “Alla fine è stato meglio così, battere Piacenza davanti al nostro pubblico è una grande gioia che abbiamo regalato a chi in una giornata di sole come quella di ieri ha preferito credere nell’impresa. L’università del volley italiano è a Perugia. Due squadre in finale non ce l’ha nessun’altra città. E adesso tifiamo Treviso”.


La parola ai giocatori  Capitano da quest’anno, nazionale dall’estate, ma da tre anni il romagnolo Giacomo Sintini i palloni li alza sempre sotto il tetto di Pian di Massiano: “Abbiamo fatto dei play off stratosferici, fuori da qualunque aspettativa. Abbiamo scritto la storia di una società, di una città intera ed io sono orgoglioso di essere il capitano di questo stupendo gruppo”. E c’è anche chi di strada ne ha fatta, ma solo professionalmente, perché sulla carta d’identità c’è scritto perugino doc: “Questa stagione ci ha regalato emozioni a raffica – commenta Andrea Giovi – alla vigilia di gara 1 sembrava impossibile invece piano piano abbiamo tolto le terra da sotto i piedi di Piacenza e li abbiamo fatti sprofondare”.


 


 



Eleonora Cozzari


Addetto stampa


Perugia Volley