“Re Riccardo” è tornato nel suo regno, dove tutti li vogliono bene e dove sente la stima di società, tecnico e compagni di squadra. Dopo l’esperienza tutt’altro che esaltante nella Juventus del Volley ( la Daytona Modena) Richard Schuil, l’ex opposto titolare della nazionale olandese, ha deciso di ripartire da Taranto nel posto dove aveva lasciato tanti amici nella stagione 2001-02.

“Il Sud mi piace, amo la spontaneità della sua gente e poi mi ritrovo tra persone che mi conoscono e mi apprezzano e con le quali sono stato bene in passato a partire dal direttore sportivo Vito Primavera sino a coach Vincenzo Di Pinto ed il suo staff tecnico” – ha affermato prima di partire per la trasferta di Lamezia Terme dove assieme ai suoi compagni di squadra parteciperà al quadrangolare “Alfio Sparti” con Vibo Valentia, Trento e Cuneo. “Quattro anni fa nonostante poi la società sia fallita mi sono trovato bene, disputammo un bel campionato e spero di rivedere al palazzetto i vecchi tifosi del Palafiom, specie quelli conosciuti nel condominio dove abitavo. A Taranto ho trovato il miglior pubblico della mia carriera; caloroso e corretto. Certo dopo quello che è successo quell’anno (con la Magna Grecia perse una cospicua fetta del suo ingaggio, ndc) è stato difficile tornare ma mi fido molto della nuova società e tutti mi hanno parlato bene del presidente.”

Scendi di categoria dopo aver giocato sempre ai massimi livelli. Questo ti pesa?

“ In Italia A/1 o A/2 per me non fa differenza, a un certo punto della carriera non pensi solo al livello tecnico del campionato in cui si gioca ma a star bene dove giochi e io a Taranto sto bene.”

Vista da lontano perché la Prisma la scorsa stagione è retrocessa?

“ Non è facile da spiegare anche perché anche io a Modena ho vissuto una stagione non bella dal punto di vista dei risultati. Probabilmente è stata allestita una squadra in fretta con giocatori un po’ in avanti con l’età e poi quando cominci a perdere qualche partita di troppo nel campionato di A/1, come è successo a Taranto tra la fine del girone di andata e quello di ritorno, non è facile ripredersi.”

Parlaci della tua esperienza a Modena; perché non è stata positiva ?

“Mah, alla fine tutte le esperienze sono positive anche quelle che cominciano male. All’inizio ho avuto problemi con l’allenatore che mi ha messo per un mese e mezzo in panchina con giocatori del calibro di Dante e Cernic; poi anziché lasciarmi andare, mi sono incazzato, ho reagito lavorando sodo perché non mi piace stare a guardare gli altri giocare.”

Con coach Velasco quindi il rapporto non è stato dei migliori

“Non è stato un rapporto ottimale. Lui mi ha voluto a Modena a tutti i costi e dopo tre partite mi ha messo in panchina perché non aveva più fiducia in me e voleva provare il doppio cambio. Ho avuto un confronto diretto nel quale gli ho detto che o giocavo o me ne andavo a casa. Alla fine le cose sono migliorate. ”

Con i tifosi il rapporto invece come è stato?

“ Personalmente ovunque sono andato con i tifosi ho sempre instaurato un buon rapporto, così è successo a Modena. I tifosi gialloblù sono molto esigenti, molto competenti ed abituati alle vittorie. L’anno scorso hanno spesso fischiato la squadra e giocare in casa era diventato complicato per la tensione che si respirava”.

A proposito di tifosi, ti aspettano un sacco di fischi a Gioia ( Schuil ha militato in biancorosso nella stagione 2003-04) ora che vi tornerai da rossoblu…

“ Per me sarà una partita come altre… ( lo dice sorridendo…, ndc). Per loro sarà diverso, faranno un pò di casino perchè vogliono vincere questa partita più di ogni altra.”

Di coach Di Pinto che considerazione hai?

Mi è sempre piaciuto lavorare con lui, sia in precedenza a Taranto che a Gioia. Ho sempre grande voglia di allenarmi quando c’è lui cosa che non sempre è accaduta la scorsa stagione. Con Di Pinto è molto più facile lavorare sodo, ti aiuta tanto , e poi c’è grande feeling con il preparatore atletico. E’ stato un piacere ritrovare gente con la quale ho lavorato bene.”

Dei tuoi nuovi compagni chi conosci?

“Ho giocato due stagioni con Giretto che è un bravissimo ragazzo e poi conosco Gatin con il quale ho trascorso una splendida stagione a Macerata ( 1999-200)”.

Perché quest’estate hai detto basta con la nazionale?

“Era una decisione che maturavo da tempo. Dopo le Olimpiadi di Atene mi sono detto che era venuto il momento di dire basta anche se successivamente mi era stato chiesto di dare una mano per le qualificazioni mondiali ad una squadra giovane che aveva difficoltà nel trovare un opposto all’altezza. Il grande ciclo della nazionale olandese è finito da qualche anno. Quest’estate mi sono dedicato totalmente al beach”.

UFFICIO STAMPA
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