L’Isernia Volley si aggiudica per 3 set a 1 il match con la Codyeco S. Croce, ma non basta per restare in Serie A2.
La salvezza dei pentri era legata, infatti, ad una combinazione di risultati che ha visto incastrarsi solo due dei necessari tre tasselli. Oltre al risultato del PalaFraraccio, è andato bene quello maturato a Bassano, dove Shittu e soci si sono imposti per 3 a 1 sull’Allegrini Bergamo; da Taviano, però, è giunta una brutta notizia che condanna la troupe capeggiata da Maresca alla retrocessione. Al Palasport “William Ingrosso”, i padroni di casa hanno avuto la meglio (3 a 0 il risultato finale) sulla Sira Ancona e, paradossalmente, oltre agli amici salentini, sono propri i dorici a salvarsi a scapito dell’Isernia Volley, per un quoziente set migliore solo di due centesimi.
Pertanto, l’amarezza degli isernini appare ancor più grande: a pari merito con i marchigiani (stessi punti e identico numero di partite vinte) sono questi ultimi a raggiungere l’obiettivo salvezza, con solo due set a fare la differenza e, addirittura, la Salento d’Amare resta in A2 con 3 incontri vinti in meno dei biancoazzurri.
Passando ala cronaca del match, l’Isernia Volley gioca con grande determinazione, desiderosa di giocarsi le residue chance di permanenza e vogliosa di regalare al suo fantastico pubblico (anche ierisera oltre 1000 le presenze sugli spalti del PalaFraraccio) un successo per chiudere in bellezza una stagione, costellata sì di sciagure, ma pur sempre esaltante.
La gara inizia con Suela e Falasca a dettare i ritmi, mentre dall’altra parte della rete i padroni di casa sentono troppo l’importanza della posta in palio: la Codyeco fa 10-17. L’Isernia reagisce e trova in D’Angelo il trascinatore che riporta il punteggio in parità. Si gioca punto a punto, ma è l’Isernia a mettere la zampata finale che fa 25 a 23.
Nel set successivo l’equilibrio regna sovrano con continui cambio palla. Per i biancoazzurri Libraro distribuisce sapientemente il gioco, ma si trova di fronte una combinazione muro-difesa ineccepibile. Tiberti dall’altra parte lavora sui centrali Pagni e Forni che in questa frazione fanno la differenza. Proprio un punto del giovane Pagni (classe ’84) e il successivo errore in attacco di Costantini consentono alla capolista di pareggiare il conto dei set.
Anche il terzo parziale inizia in grande equilibrio con le bande McKienzie, da una parte, e Wallace, dall’altra, a darsi battaglia. Tuttavia, dopo la seconda sosta tecnica, sono i locali con il solito D’Angelo a ingranare la marcia e fare 25-23.
Stesso liet motiv per l’ultimo e decisivo set, con la differenza che questa volta a salire in cattedra è Vittorio Suglia. Il martello lucano dopo il secondo time out tecnico mette giù cinque palle decisive per l’allungo dei locali, che chiudono il parziale con il medesimo punteggio dei due già messi in cassaforte.
L’Isernia vince, ma da Taviano non arriva la notizia tanto attesa. I biancoazzurri escono dal campo e salutano la Serie A2 a testa alta, consapevoli di aver dato tutto – in una stagione fortemente segnata da episodi negativi – e forti dell’ottima reazione avuta alle tante vicissitudini.
A questo punto non resta che godersi la straordinaria esperienza vissuta, con tutte le sue gioie e le sue trepidazioni; lo striscione della Fossa del Drago sintetizzava bene i concetto: “Comunque, vada è stato emozionAnte”. Bisogna fare tesoro della bella favola sportiva, che non ha avuto il suo degno finale, e da domani già pensare al futuro!

Anna Palermo
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