Di seguito riportiamo due lettere inviate da alcuni tifosi biancorossi alla redazione maceratese de “Il Resto del Carlino”, così come pubblicate dalla stessa testata nelle date sotto specificate.


 


Da “Il Resto del Carlino” edizione di Macerata, domenica 8 maggio 05


Giovedì sera sono tornato da Jesi con la coda tra le gambe, come tutti quelli che speravano di vedere finalmente la Lube in finale. Colpa dei giocatori, della società, dell’ambiente, o solo sfortuna? Guidando e masticando amaro ho realizzato che è solo sfortuna: sfortuna di vivere a Macerata, dove, dopo più di dieci anni di volley ad altissimo livello, con un buon seguito di pubblico e con dirette televisive a non finire, si è ancora costretti a giocare da sfollati le partite che contano per la mancanza di un palasport in città degno di questo nome. Senza considerare le centinaia di “gufi” quando giochiamo in provincia di Ancona. La principale colpevole del traguardo mancato della Lube è semplicemente l’Amministrazione Comunale, capace in un decennio di non muovere una paglia. Caro sindaco Meschini, io l’ho votata entrambe le volte, ma comincio a pentirmene: non che chi l’abbia preceduta abbia fatto meglio, però qualche responsabilità (seria) bisognerà pur prendersela nei confronti della Lube. Oppure vogliamo continuare a vivere di aria fritta?”


Italo Ciarulli, Macerata


 


Da “Il Resto del Carlino” edizione di Macerata, giovedì 12 maggio 2005


“Grazie alla Lube Banca Marche, grazie a giocatori, dirigenti e sponsor: ci hanno fatto gioire e per un po’ ci siamo sentiti meno provincialotti e più importanti. Macerata ci è parsa più bella, più conosciuta in Italia e fuori. Ma a qualcuno questo dà fastidio e così, come al solito, sul più bello ci hanno fatto fare gli accattoni, ospiti di u’altra città e un’altra provincia. Evidentemente Macerata non ha bisogno di pubblicità, di notorietà e tanto meno di un Palasport per grandi eventi. Alberghi, ristoranti e negozi non hanno bisogno di ospiti e clienti. Dobbiamo restare così, perché gli scossoni sono pericolosi per chi amministra e per chi sta all’opposizione. Cari maceratesi, non cambieremo mai: quando ci viene data l’occasione di alzare la testa, la abbassiamo e corriamo a nasconderci, come fa il nostro caro sindaco”.


Anna Cimarelli, Macerata


 


 


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