Ereu, Popp, Rodrigues. Ma si potrebbe dire anche Rodrigues, Ereu, Popp, perché a cambiarne l’ordine, degli stranieri, per Taviano il risultato non cambia. Un risultato che significa sempre vittorie da quando finalmente coach Gulinelli può schierarli contemporaneamente in campo. Ma questi giovanottoni venuti da oltre i confini della bell’Italia, quando giocano insieme assicurano anche spettacolo, emozioni e domenica scorsa, per la prima volta, si son potuti presentare in una gara ufficiale di fronte ai loro nuovi tifosi. Una prestazione maiuscola, come conviene nelle giornate importanti, per Thomas Ereu, Marcus Popp e Leo Rodrigues (in ordine dall’alto in basso nella foto) artefici di un successo, il quarto della stagione, che ha sancito anche un legame affettivo con la piazza, per questi tre “neo” tavianesi che pian piano, oltre a farsi apprezzare per le loro qualità tecniche, si stanno facendo amare anche per le loro doti umane.
“Oggi siamo ancor di più convinti di aver fatto le scelte giuste quando avevamo individuato i loro nomi tra gli atleti stranieri che avrebbero vestito la maglia della Salento d’amare – dice Antonio Mattei, diesse salentino, insieme a Flavio Gulinelli ed ai patron Donato e Walter Bruno uno dei primi a scommettere sul trio d’oltralpe di Taviano – Non è mai facile scegliere fuori dai confini nazionali quei giocatori che per caratteristiche e serietà professionale sono in grado di far lievitare il livello tecnico di una formazione. I risultati fino ad oggi ci danno ragione, e siamo felicissimi di poter condividere con loro, come ovviamente con il resto della squadra e con tutto l’ambiente, questo esaltante momento”.
Sulle tribune del “William Ingrosso” campeggiano da alcuni giorni le bandiere nazionali dei tre. Quella brasiliana, in onore di Leo Rodrigues, quella tedesca, per Marcus Popp, quella venezuelana per Thomas Ereu. Un modo originale con il quale Taviano ed il Salento hanno accolto i loro tre nuovi stranieri.
“Qui la gente è davvero molto calorosa – dice Thomas Ereu, sitentizzando lo stato d’animo di tutti e tre -, ed i tifosi molto appassionati e vicini alla squadra. Abbiamo trovato un ambiente sano e genuino e da subito ci siamo integrati con i nostri nuovi compagni di squadra. Ma se tutto gira per il meglio non è solo merito nostro, sia ben inteso. Noi siamo solo una componente dell’organico. In palestra e sul campo lavoriamo in dodici, assistiti da uno staff tecnico, da una società e da un coach di primo ordine. Se Taviano si gode questi risultati è merito di tutti”.
Sarà, ma intanto nel Salento è scoppiata la “stranieromania”.
SALENTO D’AMARE TAVIANO – AREA COMUNICAZIONE
Daniele Greco
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