Antonio Corvetta, il “Corvo” per gli amici, 40enne palleggiatore di grande esperienza, affronta i “Lupi” da 18 anni e, sabato prossimo a Spoleto, li avrà di nuovo come avversari nella Pool A, per la terza volta in questa stagione.
Con lui partiamo da lontano, dal campionato di A2 2000-01, quando Antonio giocava nelle file del Cagliari.
“Affrontai la squadra di Santa Croce, per la prima volta in A2, a Fucecchio, con quel Cagliari che disponeva di tre stranieri fortissimi: il polacco Gruszka, il bulgaro Ivanov e lo slovacco Chocholak. Vincemmo per 3-2 contro la squadra di Provvedi che lottava per salvarsi e che, quella sera, dette il massimo per raccogliere quel punto che avrebbe fatto così comodo alla fine.
Tutto iniziò da lì. L’anno dopo tornai col Forlì di Nino Beccari; poi ci siamo incontrati tante altre volte, in confronti veramente importanti per la categoria”.
Corvetta dimostra di avere una memoria di ferro, il suo – parafrasando una canzone di Vasco – è proprio “Un gran bel film” ed è un piacere ascoltarlo, soprattutto per il vecchio cronista che, quei periodi e quelle gare, le ha vissute tutte.
La storia è la storia ed il “Corvo” riavvolge il nastro, sempre relativamente alla A2 ed ai “Lupi”, senza mai toccare il campionato di A1, in cui ha militato per anni, iniziando a Macerata, per poi proseguire con Ancona, Corigliano, Vibo Valentia, Ravenna, Piacenza, Città di Castello e Civitanova.
“Nella stagione 2004-05 – prosegue Corvetta – militavo nelle file calabresi del Corigliano. In campionato vincemmo una volta a testa e, nella finale di Coppa Italia a Bassano del Grappa, i biancorossi ci superarono per 3-0. In Coppa Italia, sempre in finale coi santacrocesi, avrei dovuto disputare la finale di Verona, nel gennaio del 2011, ma ero infortunato e venni sostituito da Rambelli. Anche quella volta i “Lupi” vinsero per 3-0. Mi ero però preso, dopo la finale di Bassano, la rivincita nel 2006-07 nella finale play-off per la promozione in A1 vincendo le due gare, di cui la seconda al PalaParenti con Alberto Giuliani alla nostra guida.
Quelle furono due grandi partite. Sulla panchina dei santacrocesi c’era Valdo e la Codyeco schierava Janic, Lirutti, Pieri, Torre, Fabbiani ed altri.
Noi contavamo su un giovane Parodi, Maric, Kovacevic, De Marchi e Baldaccini. Proseguendo nel tempo, incrociai i “Lupi” con la maglia del Castellana Grotte nel campionato 2008-09 e, la squadra di Dalù, ci superò tutte e due le volte. Infine, con la Marcegaglia Ravenna, nel 2010-11 chiudemmo con un successo a testa in campionato e con la finale di Verona, come detto.
Dopo qualche anno di pausa, ci siamo affrontati di nuovo due volte nel corso di questa stagione con Spoleto e, finora, la squadra conciaria ha avuto la meglio. Vediamo come finirà sabato sera”.
Il “Corvo” ricorda anche di essere stato presente, sempre nel 2011 al PalaParenti, per la finale di ritorno dei play-off fra i biancorossi di Blengini ed il Padova, arrivando quella sera in moto. “Ero ospite – dice – del mio grande amico Paolo Emilio Baldaccini, allora capitano dei biancorossi”.
Oggi Antonio è il capitano della Monini e l’appuntamento è per le ore 20,30 di sabato prossimo al PalaRota spoletino.
“Siamo alla ricerca dei punti per entrare fra le prime sei – spiega Corvetta – ed al momento non è semplice raggiungere chi ci precede. Non dobbiamo guardare alla classifica ma procedere gara per gara. La nostra è stata una stagione al di sotto delle aspettative ed è arrivato il momento di prenderci una gioia, per concretizzare il duro lavoro a cui Monti ci sottopone durante la settimana.
Dopo le due sconfitte coi “Lupi” in coppa e nel match d’andata, dobbiamo cercare il riscatto, soprattutto nei confronti di noi stessi”.
Il “Corvo” chiude con un giudizio sulla Kemas Lamipel e sul pubblico del PalaParenti.
“Si tratta di una buona squadra per la categoria, con due palleggiatori che formano una coppia ben assortita. Ciulli ed Acquarone si completano a vicenda sia fisicamente che tecnicamente.
I “Lupi”, in tutti questi anni, sono sempre stati degni avversari. Ci siamo sempre rispettati in campo con gli atleti e fuori con i tifosi. E’ bello giocare al PalaParenti, dove l’ambiente è particolare: c’è pubblico, c’è tifo e rispetto. Con la gente di Santa Croce, al termine di ogni gara, ci siamo sempre salutati con amicizia”.

Marco Lepri – Ufficio stampa “Lupi” Santa Croce