AVERSA – Con i suoi 16 anni e 44 giorni è entrato di diritto nelle statistiche dei ‘più giovani’ pallavolisti di sempre a mettere piede su un campo di Serie A. Forse di questo non si è reso conto nemmeno lui che in questo turbinio di emozioni deve ancora realizzare che uno dei suoi sogni è diventato realtà. Nella settima giornata della Pool Promozione della Serie A2 Unipol Sai la Sigma Aversa ha portato sul taraflex del PalaJacazzi un atleta nato addirittura nel 2001, precisamente il 23 gennaio. E se negli spogliatoi le gambe tremavano, durante il riscaldamento ha tenuto altissima la concentrazione per non ‘sfigurare’ davanti ai ‘compagni di squadra’ della Serie A. Carlo Del Piano è un palleggiatore che scriverà pagine importanti della storia di questo meraviglioso sport: è un giovane con la testa sulle spalle e una voglia straordinaria di crescere e di imparare. E’ lui a raccontare le emozioni dell’esordio in Serie A: “E’ stata una serata fantastica soprattutto perché ho avuto modo di assaggiare la Serie A indossando la maglia della squadra della mia città. Giocare con questi campioni, in una gara che ci ha regalato anche i 3 punti, è stato per me come realizzare un sogno. Non mi aspettavo di poter esordire con la Sigma dei ‘grandi’ davanti al pubblico di Aversa”.
Sì perché lui è un normanno doc: è una pedina fondamentale dell’Under 18 aversana e il giorno prima della gara di campionato della Serie A era stato impegnato nel derby (vinto) contro l’altra formazione di Aversa. Ma bisogna raccontare anche l’aneddoto della ‘convocazione’: è domenica e il presidente del club, Sergio Di Meo, è in viaggio verso Montefiascone per assistere alla gara della sua Sigma contro la Civita Castellana. Prende il cellulare dalla tasca e chiama a casa Del Piano dove risponde il papà di Carlo: “Sono il presidente Di Meo, potrei parlare con Carlo?”. Dall’altra parte della ‘cornetta’ la risposta: “Presidente in realtà sta ancora dormendo, ma adesso lo chiamo subito”. E’ domenica, non ci sono impegni scolastici e sportivi e il 16enne si gode il riposo al caldo del letto. Ma la chiamata del numero uno della società lo ‘costringe’ a saltare e a correre al telefono: “Eccomi presidente, cos’è successo?”. E qui la risposta che forse il giovane sognava: “Mercoledì prossimo sarai dei nostri, la società ti premia facendoti esordire in Serie A”. Il silenzio. E poi un semplice ma sempre incisivo “grazie mille”.
Il sogno quindi che diventa realtà. E che ora non può fermarsi: “Solo guardando in allenamento questi campioni posso veramente imparare tantissimo e questo ovviamente è uno step fondamentale per la mia carriera. Questi giocatori di Serie A sono da prendere da esempio sia per la caratura tecnica ma anche e soprattutto per la professionalità. Con la Sigma sto facendo un percorso di crescita che quest’anno spero ci possa portare alle finali nazionali con l’Under 18 ma di certo non voglio fermarmi a questo. Altrimenti – dice sorridendo – tutti questi sacrifici non avrebbero senso. Voglio giocare in Serie A con la maglia della squadra della mia città”. Magari da titolare. Magari con nel cuore e negli occhi quei momenti magici vissuti proprio all’esordio. Nel giorno della ‘festa delle donne’. Di quel 2017 indimenticabile.