La doppia sfida Civita Castellana/Brescia, vuoi per la completezza dell’organico, vuoi per l’importanza degli scontri diretti, era, a detta di molti, lo scoglio più grande da superare nel girone di ritorno. La Monini Marconi lo ha fatto alla grandissima con un duplice 3-0, confermando la teoria di coach provvedi secondo cui con l’intera rosa a disposizione il lavoro settimanale in palestra avrebbe prodotto risultati ancora migliori in gara.
Dopo aver messo nella rete la Ceramica Globo, Monopoli e compagni hanno dato scacco matto alla Centrale del Latte Mc Donald’s brescia con un tema tattico efficacissimo: grande pressione dalla linea dei 9 metri e correlazione muro-difesa spinta al massimo. I 2 ace di Morelli, quelli di Bargi e Zamagni, i ‘missili’ tirati da Bertoli e l’insidiosissima jump flot di Vanini hanno portato diversi punti diretti e costretto l’ex Paolo Torre ad alzare palle non pulite; i tocchi del muro, impreziositi dalle difese di un tarantolato Romiti, hanno consentito di rigiocare una gran quantità di palloni e trasformare break point a ripetizione.
Mai l’opposto bresciano Fabio Bisi aveva chiuso una gara di questo campionato con meno di 10 punti, e se anche un mostro sacro come Alberto Cisolla si è fermato al 32% di positività in attacco la spiegazione, oltre alla giornata storta dei padroni di casa che devono ancora trovare la giusta intesa col nuovo palleggiatore, sta nella prestazione maiuscola degli spoletini che, al contrario, hanno chiuso con percentuali altissime. 64% per Morelli, 72% per Bertoli, addirittura 86% per Zamagni. Bene anche la ricezione con un totale di squadra al 69% di positiva e il picco del 73% da parte di Romolo Mariano (nella foto).
Ecco il commento dello schiacciatore bergamasco della Monini: “Abbiamo interpretato la gara con la massima attenzione, ci siamo riscattati alla grande dopo la sconfitta dell’andata riuscendo a tenere sotto pressione i nostri avversari con la battuta e col cambio palla. Non avere Tiberti in campo per Brescia ha pesato, si vede che con Torre devono ancora trovare l’intesa, ciò però non toglie i meriti alla nostra prestazione perché abbiamo fatto tanto per vincere col massimo scarto. Ora – prosegue Mariano – ci aspetta una gara molto dura contro Cantù che ha perso diverse partita ma rimane una buona squadra, appena gli lasci spazio per giocare può vincere con chiunque per cui non dovremo essere bravi ancora una volta ad imporre i nostri ritmi”.
Quella con Cantù, appuntamento al Palarota domenica 15 alle 18, è la prima delle tre ‘finali’ che mancano al termine della prima fase della stagione (seguiranno Reggio Emilia in casa e Montecchio Maggiore in trasferta). L’accesso alla Pool Promozione è ormai una bellissima realtà ma la Monini Marconi non vuole fermarsi e punta a chiudere da leader del Girone Blu, conquistando tutti e 9 i punti che mancano alla matematica certezza.
Ufficio stampa Monini Marconi Spoleto