RPA LUIGIBACCHI.IT PERUGIA-PRISMA TARANTO 3-2
RP LUIGIBACCHI.IT PERUGIA: Lebl 15, Bucaioni, Vujevic 16, Sottile 2, Saraceni, Di Franco 4, Mahmoudi 1, Braga 2, Pippi (L), Swiderski 13, Stokr 23. N.e: Lipparini. All. Emanuele Zanini.
PRISMA: Vicini (L), Pavan , De Palma, Valdir 1, Patriarca 7, Castellano, Nuti 2, Vulin 14, Felizardo 11, Granvorka 24, Anderson 20. N.e: Ricciardello. All. Vincenzo Di Pinto.
ARBITRI: Massimo Cinti e Luciano Gaspari di Ancona.
NOTE: parziali 25-20, 27-29, 20-25, 25-23, 15-13. Durata set: 28’, 33’, 25’, 33’, 18’ per un totale di 2 ore e 17 minuti. Perugia: attacco 51%, muri vincenti 6, ace 4, battute sbagliate 20, ricezione positiva 72% (perfetta 49%). Taranto: attacco 49%, muri vincenti 13, ace 8, battute sbagliate 20, ricezione positiva 75% (perfetta 55%). Spettatori 2300. Mvp della gara Goran Vujevic (Rpa LuigiBacchi.it Perugia).

Nel terzo tie-break in cinque gare disputate la Prisma Taranto cade in casa della capolista Rpa LuigiBacchi.it Perugia, ma conquista un punto che le permette di mantenere a +4 il margine sulla zona salvezza, mentre gli umbri si confermano in vetta alla classifica.

LA PARTITA – In casa Taranto c’è Vulin regolarmente in campo. Il croato fa capire di aver superato il fastidio alla schiena mettendo a terra i primi 2 punti, ma è Stokr, sul 5-3, che costruisce il primo break per Perugia, che poi allunga sul 10-5 con un parziale di 4-0. La Rpa non si ferma (15-9) con due colpi di Lebl: attacco e ace su Castellano. Di Pinto inserisce quindi Patriarca per il capitano, e Lebl si ripete sul servizio: 16-9. Un muro di Patriarca su Stokr fa riavvicinare Taranto (17-12) ma quando Sottile serve Swiderski, Perugia vola: 19-12. Granvorka, con tre punti di fila (23-19), prova a tenere accesa la speranza, ma il set è ormai nelle mani dei padroni di casa.
Ancora 2 punti di Vulin fermano l’immediato tentativo di fuga degli umbri, ma dal 3-3 il team di Zanini ci mette poco a scattare sul 7-4, per portarsi sull’8-5 della prima sospensione tecnica. Taranto continua a sbagliare in battuta (13-8) così Di Pinto chiama il time-out. A parte la crescita dei numeri di Anderson, cambia ben poco perché Perugia mantiene il +5 (16-11) anche al secondo riposo. Taranto prova a riavvicinarsi (21-18) ma nuovi errori in battuta e un attacco di Stokr permettono alla Rpa di costruirsi tre set point (24-21). E Taranto, con un super Granvorka, non solo li annulla tutti, ma passa avanti sul 25-24. Un lungo gioco di cambio palla premia alla fine la Prisma a segno ancora con lo schiacciatore francese.
La Prisma rientra in campo in netta crescita: migliora al servizio, prende le misure a Stokr è ha in Nuti un vero punto di riferimento. Sull’altra metà del campo Winiarski e Vujevic non sbagliano, così i grifoni sono avanti 8-7, ma gli ionici passano sul 9-8. L’equilibrio non si schioda sino al 14-14, quando Taranto allunga sul 16-14 del secondo time-out. Alla ripresa è subito un muro di Nuti (14-17) seguito da un ace di Granvorka (14-18). La fuga sembra quella giusta e infatti Zanini chiama la sospensione, ma subito dopo è ancora un muro del palleggiatore rossoblù (14-19) a cui fa seguito un nuovo time-out umbro. Ma Taranto non si ferma (14-20) ed è ormai lanciato verso la conquista del terzo set.
Si ricomincia e il tecnico perugino inserisce il centrale Braga al fianco di Lebl. La mossa non porta risultati immediati perché la Prisma copra in ricezione e sbaglia poco in attacco: 4-1. Ma, complici due errori di Anderson e Granvorka, Perugia pareggia subito (4-4), riportandosi avanti sul 5-4 che diventa subito 6-4. Il parziale di 5-0 costringe Di Pinto a chiamare il time-out e Taranto riaggancia l’avversario sul 9-9. Il primo errore in attacco di Vulin regala alla Rpa il 16-14, ma Anderson pareggia subito (16-16) e Granvorka, con un attacco e un muro, permette il 18-16 per Taranto. Vulin si becca un muro da Di Franco ed è di nuovo parità: 18-18. Granvorka piazza il muro del 18-19, ma fa tenere tutti con il fiato sospeso per un problema al polpaccio che poi rientra. Il francese (sul 22-21 per i locali) va poi a sbattere contro i tabelloni pubblicitari e si procura un taglio sul ginocchio, ma resta in campo. E’ allora un muro di Lebl su Anderson (23-21) che spiana la strada che porta al tie-break, il terzo in cinque gare per entrambe le compagini.
L’equilibrio regna sovrano nel quinto set, fino a quando però Vujevic piazza un muro che vale il 7-5 seguito da un errore in attacco di Anderson (8-5). Sono 3 punti che sembrano un divario incolmabile e invece Taranto, con un muro di Felizardo e una battuta beffarda di De Palma, pareggia sul 9-9. Il tie-break sembra riaperto ma viene fuori la Rpa vista nel primo set: parziale di 4-0 per il 13-9 che diventa 14-11. Tre match ball: Granvorka ne annulla due ma al terzo Perugia trionfa.

IL DOPO-PARTITA – “Anche se abbiamo perso sono soddisfatto della gara, perché abbiamo preso un punto in casa della capolista”. Frantz Granvorka è stato il migliore della Prisma Taranto. Lo schiacciatore francese sottolinea la prova della sua squadra e aggiunge: “Si stanno vedendo i frutti del lavoro, ma dobbiamo ancora lavorare con umiltà perché abbiamo grandi potenzialità. La botta al mio ginocchio? Nulla di grave”.

Angelo Loreto
responsabile ufficio stampa
Prisma Taranto Volley