Luca Cantagalli esulta ed è felice per il 3-0 rifilato dalla sua Conad ad Ortona. Una grande vittoria ottenuta su uno dei campi più ostici di tutta la Serie A2, ma soprattutto una prestazione maiuscola. La prova di maturità, dopo aver concluso bene il 2015 con due vittorie casalinghe contro Sora e Alessano, passava dalla terra abruzzese. E alla vigilia il tecnico lo aveva detto: “Vincere sarebbe tanta roba. Vincere vorrebbe dire essere quasi guariti dai nostri mali…”. E così è stato. Ricordando quanto detto nei giorni pre-match, Cantagalli sorride: “Le possibilità di vincere qui erano piuttosto proibitive – spiega il coach – Ortona è un campo difficilissimo. Loro non erano in condizioni ottimali, avevano assenze importanti, ma anche noi eravamo senza Kody. E fino a qualche settimana fa abbiamo fatto i conti con gli infortuni, non ci siamo mai lamentati nè cercato alibi. Mi dà fastidio chi dice che abbiamo vinto solo per le defezioni degli avversari – riferendosi a qualche momento di tensione finale e battute poco ortodosse da parte della panchina abruzzese rivolta alla Conad – Anche perché in questa categoria nessuno ti regala mai nulla. E noi siamo stati bravi in questo. Siamo andati bene per i primi due set, poi ci siamo innervositi un po’, facendoci trascinare dal clima caldo. Nel terzo set abbiamo sbagliato qualcosa, ma sono davvero contento per la reazione e per il grande carattere dei nostri”.
 
Insomma, è una Conad trasformata e diversa rispetto a quella di tre settimane fa. “Abbiamo un altro piglio e un altro entusiasmo – dice Cantagalli – Ora ragioniamo da squadra e siamo più compatti. Stiamo crescendo tra alti e bassi, ma è normale. Dobbiamo continuare il nostro percorso. Sono consapevole che ci sono cose da migliorare, come la fase di contrattacco. Però la strada imboccata è quella giusta, ma ora guai a fermarsi, perché se ci fermiamo un attimo a respirare, dopo facciamo fatica. Di sicuro, queste tre vittorie consecutive ci hanno dato quella consapevolezza in più dei nostri mezzi. E io su questo non avevo dubbi, soprattutto dal punto di vista tecnico. È merito dei giocatori che sono stati bravi a rimettersi in discussione e a dirsi da soli che doveva dare e fare qualcosa di più”.
Sui suoi meriti però, Cantagalli mantiene grande umiltà: “La svolta c’è stata soprattutto nel gruppo. Io non cerco rivincite o cose di questo tipo. L’unica cosa che voglio dire è che sono soddisfatto e orgoglioso dal punto di vista personale, perché nel momento più duro ho detto alla società che credevo in questo gruppo e che credevo di farcela per uscire dal tunnel. Non abbiamo ancora fatto nulla, perché ripeto, non dobbiamo fermarci qui. Però indubbiamente, ora siamo una squadra”.