Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia protagonista oggi sulle pagine de “il Quotidiano del Sud – Edizione Calabria”. Il Supervisore Generale della Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, Michele Ferraro, intervistato dal giornalista Stefano Mandarano. Vi proponiamo qui l’intervista integrale rilasciata da uno dei massimi dirigenti della società giallorossa al quotidiano diretto da Rocco Valenti
Da ben 37 anni è nella pallavolo, prima da giocatore poi da dirigente. Nel 1993 conosce e convince Pippo Callipo a diventare presidente della locale società di serie C2. Nel suo personale palmares vanta 5 promozioni, una Coppa Calabria, uno scudetto U14, due Coppe Italia di A2. Stiamo parlando di Michele Ferraro, Supervisore generale della Tonno Callipo Calabria, che il Quotidiano del Sud ha intervistato.
Iniziamo dall’ultima Coppa Italia. Come ha vissuto questo successo?
«Molto bene, le cose difficili sono sempre le più belle. Posso dire di essere uno dei pochi, insieme al presidente, a Chico Prestinenzi e Peppe De Fina, ad aver vinto due Coppe Italia: la prima a Gioia Del Colle nel 2003, la più sofferta. L’ultima invece la più bella, perché fortemente voluta da tutti, tecnici ed atleti in primis. Non venivamo da un bel momento, sia dal punto di vista dei risultati che da quello mediatico. L’A2, dalla quale eravamo assenti da ben sette anni, si è rilevata più difficile di quello che immaginavamo. Ho capito, dopo la sofferta vittoria in casa contro Matera, che avremmo incontrato tantissime difficoltà. Poi una serie incredibile di sconfitte ci ha portato a decisioni forti e quindi siamo ripartiti».
Addetti ai lavori e tifosi non sono stati molto teneri con voi…
«Purtroppo, chi si assume determinate responsabilità ad alti livelli paga dei prezzi. Sia nei confronti del pubblico che dei media, ma noi siamo abituati a tutto ciò. Farei comunque una distinzione. Per quanto riguarda il pubblico, le critiche sono state poche e fatte da persone ben individuate che escono fuori soltanto in determinati momenti, per poi scomparire miseramente dalla circolazione. La maggior parte dei nostri tifosi ci è sempre stata vicina. Per quanto riguarda i media, forse, sarebbe stato più intelligente aspettare prima di parlare, ma non è da tutti. Diciamo, per chiudere, che la conquista della Coppa Italia è stato solo il primo “interesse di piccolo cabotaggio” perseguito».
E ora, che stagione sarà per Vibo?
«Campionato e play-off saranno molto difficili. Chiarito definitivamente che non siamo più la squadra da battere (per fortuna) mi aspetto da parte dei nostri atleti tanta concentrazione, perché sono sicuro che nelle gare importanti possiamo avere qualcosa in più degli altri».
Intanto Luca Presta torna in azzurro…
«L’ennesima convocazione di Luca mi riempie di gioia, anche perché, su segnalazione di suo padre Carmelo e di Tonino Chirumbolo, l’ho voluto fortemente a Vibo quando aveva ancora 12 anni. Ma vorrei sottolineare, comunque, che domenica scorsa ha esordito in panchina un altro nostro atleta (Francesco Corrado, classe ‘97, ndr) e posso dirle con assoluta certezza che almeno altri due atleti di serie C sono pronti per il grande salto».
Un orgoglio per il vostro settore giovanile…
«Sono molto soddisfatto. Abbiamo trovato tanta tranquillità negli ultimi due anni. Tecnici giovani, ma al tempo stesso grandi lavoratori che trascorrono interi pomeriggi in palestra. D’altra parte siamo l’unica società della Calabria a partecipare ai campionati di serie C e D e gli attuali risultati dimostrano la bontà del lavoro svolto dai nostri 7 tecnici coordinati dal prof. Tonino Chirumbolo, al quale va il mio personale ringraziamento. Abbiamo fortemente voluto che la pallavolo fosse uno sport aperto a tutti, soprattutto ai meno abbienti. Lo sport non deve essere visto come fonte di lucro, ma come fenomeno sociale, indirizzato alle scuole, alle famiglie e alla popolazione in generale. Anche per quest’anno, inoltre, saremo nelle più importanti scuole della città e della provincia, così come ripeteremo la positiva esperienza del progetto “Una regione in movimento”».
E la Federazione? Cosa fa per i settori giovanili?
«Poco o niente. D’altra parte, mi pare che i risultati della Nazionale maggiore ne siano una naturale conseguenza. Per anni è stato consentito d’importare atleti da tutte le parti del mondo e, contemporaneamente, si sono fatti invecchiare i nostri giocatori senza porsi neanche il problema della loro naturale sostituzione, cosa che ora avviene per necessità. Penso che bisognerebbe riconoscere alla società che investono seriamente nei settori giovanili sostanziosi contributi economici. Così come bisognerebbe premiare le società che raggiungono le finali nazionali giovanili. Debbo dire, per onestà, che la nostra federazione regionale ha fatto qualcosa in merito, restituendo una buona parte dei contributi versati, nei casi in cui sono stati schierati un certo numero di giovani in campo nelle gare regionali. E la nostra è una delle società che fruirà di tali incentivi».
Prossimo traguardo?
«Nei giorni scorsi, vincendo contro Cosenza, abbiamo acquisito il diritto di disputare la finale di Coppa Calabria. Ora ci prepareremo bene all’evento. Molto probabilmente incontreremo Bisignano, una squadra tosta e d’esperienza. Sarà un bel confronto e che vinca il migliore».