Sul campo sono più o meno i primi ad arrivare, e di certo tra gli ultimi ad andar via. Loro sono quelli dello staff tecnico, quelli che lavorano nell’ombra ma protagonisti a tutti gli effetti di questa “pazza” stagione. Loro sono Giancarlo D’Amico, assistant coach, Domenico De Gennaro, preparatore atletico, e Alessandro Zappimbulso, scoutman. Con loro ci sono Angelo Pisani, storico massoterapista del club, vero e proprio punto di riferimento da anni di società e giocatori, e Mauro Amato, sempre massoterapista, più giovane, ma estremamente promettente.
D’Amico è al secondo anno a Molfetta. Grande lavoratore, essenziale motivatore di tutti i giocatori, dal primo all’ultimo, in ogni allenamento. “La sconfitta di Latina – dice – poteva essere pericolosa perché arrivava dopo un fantastico ciclo di vittorie. In questi casi bisogna essere bravi a tornare in palestra con umiltà, a metterci tutti nuovamente in discussione, senza però dimenticare le nostre certezze, che anzi vanno rafforzate, allenamento dopo allenamento”.
Il ko ciociaro infatti non mette minimamente in discussione quanto di buono fatto finora. “Il segreto di questa fase – prosegue “Gianco”, come viene chiamato da tutti – è aver sfruttato le qualità di due giocatori, come Torres e Hierrezuelo, che ci hanno permesso di consolidare un gruppo già perfettamente coeso. Siamo migliorati tecnicamente rispetto alla prima fase, ma soprattutto abbiamo dimostrato grande serietà e abnegazione, sia in allenamento che in partita. È con questa forza morale che si ottengono certi risultati”.
Forza morale e spirito di gruppo. E proprio di gruppo parla Alessandro Zappimbulso, giovanissimo scoutman biancorosso, che deve molto, peraltro, ai consigli proprio di D’Amico. ”Mi aiuta ogni giorno – specifica “Zap” – e a dirla tutto mi ha aiutato dall’inizio, visto che mi aveva già spiegato tutto al meglio, prima ancora che arrivassi”. Zappimbulso era stato scoutman nelle selezioni regionali pugliesi femminili. Ora, a 21 anni, la società ha scommesso su di lui, e lui ha ricambiato con gli interessi. “Per me – prosegue – si tratta di un’esperienza di grande crescita, sia dal punto di vista umano che professionale. Ora mi sto interfacciando con grandi giocatori, ed è stimolante cercar sempre di trovare il modo migliore per rapportarmi con loro. Professionalmente noto che, andando avanti, gli scout sono sempre più completi, e questo è motivo di grande soddisfazione. Sono felice di essere capitato in un gruppo di amici, anche fuori dal campo. Se non va qualcosa, se ne parla e si trova la soluzione migliore”.
Pensi alle soluzioni ai problemi, ed ecco che viene in mento Domenico De Gennaro, preparatore atletico. Praticamente una certezza. Studioso e perfezionista, è una figura fondamentale per le sorti della squadra. Se la squadra è “in palla”, molto si deve a lui e ai suoi programmi atletici. “È la mia seconda stagione qua – afferma Domenico, che precedentemente aveva avuto esperienze nel mondo del basket – e devo dire che si tratta di una stagione importantissima. Lo scorso anno è stato fondamentale per studiare le abitudini dei giocatori, per comprendere le loro esigenze, capire come migliorarli, anche sulla base degli studi di letteratura. Quest’anno mi sono specializzato ulteriormente e ho costruito un modello di prestazione, che trae spunto sia dalle partite della nostra squadra, che dall’analisi di quelle dei nostri avversari”. Modello di prestazione basato sulla specifica attenzione alle esigenze individuali degli atleti. “Cerco di tener conto delle caratteristiche di ogni giocatore – spiega – facendo prevalere il concetto di salute su tutto il resto. Prima vengono salute e prevenzione, poi la forza”.
Salute e prevenzione, quindi. E torna la centralità di Angelo Pisani e Mauro Amato.
Angelo, Mauro, Giancarlo, Alessandro, Domenico. L’altra squadra, anzi no. Tessere diverse di un unico puzzle.