L’Exprivia Neldiritto Molfetta sa cosa sono i miracoli. E vuole viverne un altro. Ancora fresche le immagini della vittoria contro Città di Castello, i ragazzi terribili di Vincenzo Di Pinto attendono Trento.

L’appuntamento è di quelli imperdibili: PalaPoli, domenica, ore 17. In anticipo di un’ora rispetto all’orario canonico. Un modo, se vogliamo, per abbreviare, seppur di poco, l’attesa febbrile per il più classico degli eventi.

L’Exprivia Neldiritto è ora ottava, in zona playoff, dopo l’ultimo successo. Trento è prima, in coabitazione con Modena. Gli ingredienti per un match carico di significati, in casa Molfetta, ci sono quindi tutti.

Essere in zona playoff dopo 14 partite significa tanto. Significa allegria contagiosa, gente al settimo cielo. Titoli dei giornali e attenzione mediatica come non mai. Cavalcare l’onda dell’entusiasmo, quindi, diventa quasi automatico. Inviti alla prudenza, comunque doverosi, a parte.

“Stiamo vivendo un momento fantastico – afferma il presidente Antonio Antonaci – e non possiamo che esserne felici. Abbiamo trovato la quadratura giusta dopo una fase difficile del campionato. Questo anche grazie alla grande esperienza del nostro allenatore e alla capacità che abbiamo avuto di migliorare il nostro organico in corsa.Ora arriva Trento, sappiamo che ovviamente sarà durissima. Ma ce la metteremo tutta, cercando di metterli in difficoltà e, perché no, di toglierci l’ennesima soddisfazione”.

Gli apprezzamenti del mondo dello sport, a dire il vero, sono a 360 gradi: riguardano l’aspetto tecnico, ma anche le capacità manageriali di un gruppo che, con passione e sacrifici, sa farsi valere come pochi.

“Stiamo ricevendo moltissimi elogi – prosegue Antonaci – sia sotto il profilo della gestione economico-amministrativa del club, che sotto quello dell’ospitalità dei giocatori. Tutti stanno parlando bene di noi, e nell’ambiente Molfetta sta diventando sinonimo di qualità. Non è stato facile allestire un gruppo come questo, nelle difficoltà della congiuntura economica. Ma ci stiamo riuscendo e ne siamo orgogliosi”.