E’ terminata l’esperienza di Giovanni Preti quale coach della Volley Corigliano.
Dopo la recente conclusione del campionato di Serie A2, di comune accordo con i vertici rosso-neri Preti non ha rinnovato il suo contratto da 1° allenatore della Società di volley coriglianese, optando per un periodo di riflessione da dedicare in primis alla vita familiare.
Approdato in Calabria all’inizio della stagione 2005/06 con un contratto da 2° allenatore della Volley Corigliano, nelle vesti di “spalla” di Antonio Babini, il tecnico romagnolo classe ’70 originario di Conselice (Ravenna) ha lavorato bene e con passione, riuscendo a lasciare un ottimo ricordo di se tra i tifosi locali.
Ad un certo punto della stagione per di più, verso la fine di novembre, Preti ha dovuto prendere in mano le redini della squadra, accettando l’incarico di dirigere il gruppo da 1° allenatore, causa il concomitante esonero di Babini. Raccolta un’eredità per niente facile, è così iniziata per Giovanni Preti una nuova esperienza, che gli ha permesso di dirigere una squadra di Serie A per la prima volta nella sua carriera.
Tirando le somme, a fine stagione, si può dire a ragion veduta che Preti abbia lavorato bene in riva alla Jonio: seppure i risultati siano andati scemando verso la fine del campionato e l’obiettivo dei playoff non sia stato raggiunto, c’è da sottolineare come la squadra abbia reagito bene dopo l’addio di Babini, inanellando anche una serie di risultati positivi che l’hanno sempre fatta viaggiare a ridosso della zona playoff. Vari infortuni importanti e qualche contingenza poco fortunata sono alcune tra le attenuanti che bisogna riconoscere al giovane allenatore romagnolo.
«Voglio ringraziare chi mi ha permesso di vivere questa bella esperienza -ha esordito Giovanni Preti nell’intervista rilasciata al suo congedo dalla Volley Corigliano-, primi fra tutti il presidente Vincenzo Policastri e il general Manager Pino De Patto.
Un altro “grazie” va a tutta la squadra, che mi ha seguito sempre con attenzione, al fisioterapista Carmelo Sposato, al mio secondo Vincenzo Nacci e, su tutti, al mio “alter ego” Alfredo Martilotti. Quest’ultimo ha messo al servizio mio e di tutta la Società le sue conoscenze e le sue competenze -ha voluto sottolineare con riconoscenza coach Preti- facendo anche una scelta difficile al rientro dall’infortunio prendendo la decisione di seguirmi nell’esperienza “tecnica” e tralasciando il ruolo agonistico di atleta. Un applauso va alla stampa locale, sempre corretta, ai ragazzi del tifo, a Peppino Gigliotti e ai “Mille del Brillìa” indistintamente, che mi hanno sostenuto sin dal primo giorno a Corigliano, incoraggiandomi anche quando ho dovuto prendere in mano le redini della squadra dopo l’addio di Bab. E un altro ringraziamento particolare va proprio a coach Antonio Babini, che nell’estate scorsa mi ha chiamato per seguirlo in Calabria, parlando bene di me alla Società. Sicuramente a lui va il mio sentito ringraziamento per avermi segnalato e per aver creduto in me».
Giovanni Preti si è detto inoltre molto contento per quanto realizzato in Calabria e per il rapporto creatosi con la nostra gente: «A Corigliano ho lasciato un pezzo di cuore. Tutta la città mi ha dato tantissimo: mi sono trovato bene e spero di tornare a salutare tutti gli amici a breve, appena ne avrò la possibilità. Dal punto di vista professionale, poi, devo dire che è stata un’esperienza ottima, come si suol dire in Romagna “tosta”: rifarei tutto quello che ho fatto e ripeterei questa esperienza formativa a tutto campo anche immediatamente».
Tornando sulla stagione appena conclusasi, Preti ha affermato: «Analizzando la stagione agonistica, nel periodo della mia gestione, devo dire che sono soddisfatto per quanto abbiamo fatto ma allo stesso tempo rammaricato per non aver raggiunto l’obiettivo prefissato. La Società voleva raggiungere i playoff ma non ci siamo riusciti. Abbiamo sempre gravitato al centro della classifica, sfiorando la zona playoff senza mai farne parte in pieno. Bisogna considerare anche qualche periodo poco fortunato, con infortuni e cali di forma che hanno destabilizzato la situazione del nostro gruppo, che già di per sè era stato “corretto in corsa”.
Non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi, che si sono comportati da professionisti sempre, lavorando bene in allenamento e dando il massimo. Tutto sommato il campionato è stato positivo, perchè bisogna anche considerare che abbiamo assicurato alla città un altro anno di Serie A senza troppi patemi e questo, a mio parere, non è poco. Ad ogni modo -ha concluso il tecnico romagnolo- non mi resta che fare un grande in bocca al lupo al Corigliano, una Società che sta dimostrando di saper fare tesoro delle esperienze fatte e che di sicuro avrà un futuro più che roseo».
Ufficio Stampa Volley Corigliano